Georgia: il piano di Sarkozy ferma la guerra

886

Dmitri Medvedev, leader del Cremlino, ha ordinato ieri il cessate il fuoco e, subito dopo, ha concordato con il presidente francese e capo di turno dell’Ue, Nicolas Sarkozy, un piano in sei punti per garantire la pace nella tormentata regione caucasica. Sarkozy è poi volato a Tbilisi per sottoporre il piano al presidente georgiano, Mikhail Saakashvili.
Al termine dei colloqui, Sarkozy ha annunciato che la Georgia ha accettato il piano di pace proposto da Parigi e Mosca: «C’à© un testo, è stato accettato a Mosca, è stato accettato qui in Georgia”, ha detto Sarkozy, che ha sottolineato «Ho l’accordo di tutte le parti in causa». Saakashvili ha perಠchiesto precisazioni su alcuni punti e ha sottolineato che «nessun processo internazionale» potrà   «mettere in dubbio» l’integrità   territoriale della Georgia.
Il piano, concordato nell’incontro tra Medvedev e Sarkozy, in cui era presente anche Vladimir Putin a garanzia di un reale impegno di Mosca, prevede: il non ricorso alla forza, la cessazione immediata di tutte le ostilità  , il libero accesso agli aiuti umanitari, il ritorno delle forze armate georgiane alle “postazioni permanenti” (caserme), il ritiro delle forze russe nelle posizioni precedenti al conflitto, un dibattito internazionale sul futuro status delle repubbliche indipendentiste di Ossezia del sud e Abkhazia, nelle quali comunque resterà   un «contingente di pace» russo.
Se il secondo punto, nonostante qualche segnalazione di incidenti, sembra raggiunto, è sull’ultimo che si concentrano le resistenze georgiane. Medvedev, nella conferenza stampa congiunta con Sarkozy, è stato molto chiaro: «Per quanto riguarda l’integrità   territoriale della Georgia, la risposta spetta a Ossezia del sud e Abkhazia, tenendo conto della storia e dei recenti avvenimenti».
Il presidente georgiano non ha respinto il piano di pace ma ha richiesto chiarimenti ed il coinvolgimento dell’Onu, dichiarando: «Abbiamo bisogno di dettagli legali, di risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e di una maggiore presenza di osservatori internazionali sul terreno».
Secondo un comunicato della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, «La Georgia ha presentato un’istanza contro la Russia per violazione della Convenzione internazionale sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale”, denunciando la Russia di ”presunti atti di pulizia etnica sul territorio sovrano georgiano tra il 1993 e il 2008».
Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here