Adottata la posizione del Consiglio, iniziano i negoziati con il Parlamento UE
Il Consiglio ha recentemente adottato la propria posizione in merito alla revisione della direttiva sulle prestazioni energetiche nell’edilizia, il provvedimento che disciplina il consumo energetico dei fabbricati residenziali e non dell’UE.
La direttiva è attualmente oggetto di revisione con l’obiettivo di far sì che tutti i fabbricati di nuova costruzione siano realizzati per essere ad emissioni zero entro il 2030, portando, parallelamente, i fabbricati già esistenti ad essere ad emissioni zero entro il 2050.
Il Consiglio, nella sua proposta, anticipa al 2028 il requisito “emissioni zero” per tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione, mantenendo la soglia del 2030 per l’edilizia privata. Particolari deroghe potranno essere introdotte per edifici storici, di culto o militari.
Per gli edifici esistenti, il Consiglio intende proporre soglie minime di prestazione energetica da raggiungersi per stimolare politiche di ristrutturazione globali a partire dagli edifici con le prestazioni peggiori.
Con riferimento agli edifici residenziali, la proposta prevede la definizione di una “traiettoria” nazionale di progressivo efficientamento che porti il parco immobili al livello emissioni zero per il 2050.
In particolar modo, si prevede, per il 2033, il raggiungimento minimo per tutti gli edifici residenziali della classe energetica D.
Alle attuali classi energetiche si prevede di aggiungere due nuove categorie: A0, indicante gli edifici a zero emissioni, e A+, relativa agli edifici che, oltre a non produrre emissioni, contribuiscono alla produzione energetica da fonti rinnovabili.
La proposta, come prevede il processo legislativo UE, darà avvio ai negoziati con il Parlamento europeo. Una volta approvato disegno comune, il testo sarà formalmente adottato.
Per approfondire: il comunicato del Consiglio
