EAPN: i giovani europei tra disoccupazione ed esclusione sociale

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La rete europea di organizzazioni di contrasto alla povertà (EAPN – European Anti Poverty Network) ha pubblicato un position paper  dal titolo “Povertà ed esclusione sociale dei giovani in Europa”, risultato di indagini d’opinione tra i membri del network e di riflessioni che hanno avuto luogo tra la fine del 2013 e la primavera 2014.

Il contrasto alla disoccupazione giovanile (che nel 2013 ha raggiunto il 23,4% a livello UE, superando il 55% in alcuni Paesi come Grecia e Spagna) risulta una priorità sia per i governi nazionali sia per l’Unione Europea; tuttavia, nel rapporto è sottolineato come esistano cifre meno conosciute, come il 29,7% di giovani colpiti da povertà ed esclusione sociale nel 2012.

Secondo EAPN, il dibattito politico a livello nazionale ed europeo è erroneamente concentrato sull’occupazione dei giovani e sulla loro integrazione nel mercato del lavoro e non tiene conto di povertà, esclusione sociale, discriminazione, accesso ai servizi, diritti, empowerment e partecipazione sociale. Ma la ricchezza e la speranza per il futuro, scrive la rete, sono i giovani in senso ampio, e non i giovani visti soltanto come lavoratori: il rischio è di ritrovarsi con una generazione perduta. L’occupazione è solo un elemento, pur importante, dell’inclusione sociale, e sono necessari interventi specifici che vadano al di là di quel singolo aspetto: serve una svolta radicale nel modo in cui sono affrontati i problemi delle nuove generazioni; in una prospettiva legata ai diritti, sono da indagare le cause strutturali e personali per delineare soluzioni chiare e integrate.

Utilizzando la definizione Eurostat di gioventù (persone tra i 15 e i 29 anni), il Rapporto analizza le più rilevanti problematiche che impattano sulla vita quotidiana degli under 30 a livello nazionale ed esamina le iniziative intraprese a livello comunitario, esponendo infine raccomandazioni per un approccio più efficace al tema dell’inclusione delle giovani generazioni europee.

Il punto di partenza del Position Paper è l’assunto condiviso in base al quale povertà ed esclusione sociale si verificano quando il reddito e le risorse di una persona sono così inadeguati da precludere un’equa partecipazione sociale, standard di vita considerati accettabili e l’accesso a serviziessenziali quali casa, salute, istruzione.

Vengono quindi citati recenti dati Eurostat: quasi un terzo dei giovani europei si trova in una delle condizioni sopra descritte essendo di fatto disoccupato, a rischio di povertà o in grave deprivazione materiale. Il dato, afferma ancora EAPN, sarebbe un aumento di almeno 4 punti percentuali rispetto al 25,8% del 2009; tale incremento è attribuibile in primo luogo a una combinazione di diversi fattori quali: la scarsità o l’assenza di sostegno al reddito, le difficoltà di accesso ai servizi essenziali, l’aumento della precarietà del lavoro che, soprattutto tra i giovani, determina un consistente aumento di lavoratori poveri.

A partire da questi elementi EAPN sottolinea la necessità e l’importanza dei sistemi di sostegno al reddito, che tuttavia in molti Paesi presentano restrizioni di accesso per età e/o per situazione occupazionale, escludendo quindi giovani che non hanno ancora avuto un lavoro; non aiutano certo – sostengono li autori del Rapporto – le recenti politiche di austerità che hanno colpito pesantemente il Welfare e i sistemi di protezione sociale. La situazione è particolarmente drammatica in Spagna, Grecia e Italia, dove agli alti tassi di disoccupazione giovanile non corrispondono sistemi di reddito minimo.

Anche la discriminazione (genere, status socio economico, origine etnica, disabilità, dipendenze, salute psico – fisica), che continua a essere molto estesa, è un fattore che contribuisce in modo significativo all’esclusione e alla povertà giovanili e limita sempre di più la mobilità sociale. EAPN rileva come i giovani europei si sentano sempre più marginalizzati, isolati, sottovalutati e rifiutati, cosa che può portare a una profonda erosione dell’autostima, a un’immagine di sé negativa, a una bassa percezione del proprio valore e a una disperazione che, in casi estremi, possono causare depressione e altri problemi di salute mentale.

Povertà ed esclusione sociale dei giovani sono da imputare al mancato o ridotto accesso a sistemi di protezione sociale, oltre che all’impossibilità per molti giovani di accedere a diritti, risorse e servizi, incluso un lavoro dignitoso. Questo succede perché gli Stati europei non promuovono un’equa redistribuzione di reddito e risorse e,con essa, una società inclusiva, coesa e basata su solidarietà e diritti, che sostenga politiche anti-discriminatorie per tutti.

La Relazione si conclude con alcune raccomandazioni rivolte alle istituzioni dell’Unione Europea: in primo luogo è necessario combattere la povertà e l’esclusione sociale dei giovani, e non solo la loro disoccupazione; EAPN chiede, inoltre l’elaborazione di una vera e  propria strategia per i giovani, integrata nell’obiettivo di riduzione della povertà e dell’esclusione sociale di “Europa 2020”; infine la Rete contro la povertà raccomanda l’adozione di misure che assicurino il corretto funzionamento di Garanzia Giovani attraverso controlli approfonditi e integrati e l’inserimento delle politiche per i giovani  tra le priorità tematiche del Pacchetto di investimenti sociali per la crescita e la coesione.

Testo a cura di Alessia Pedano

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