Direttiva UE per tutelare le lavoratrici autonome

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àˆ entrata in vigore da qualche giorno la direttiva 2010/41/UE che abroga o sostituisce la precedente normativa e migliora i diritti in materia di protezione sociale delle lavoratrici autonome andando nella direzione del rafforzamente dell’imprenditoria femminile (oggi solo un terzo dei lavoratori autonomi è rappresentato da donne).
«Con l’entrata in vigore di questa nuova direttiva l’Europa compie un passo importante verso una maggior protezione sociale e verso la parità   dei diritti economici e sociali per uomini e donne che svolgono un lavoro autonomo e per i loro conviventi», ha dichiarato Viviane Reding, commissaria UE per Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza. «La nuova disposizione europea – ha proseguito Reding – vuole garantire la completa parità   tra uomini e donne nella vita professionale, promuovendo l’imprenditorialità   femminile e offrendo alle donne che esercitano un’attività   autonoma una migliore protezione in materia di sicurezza sociale».
La nuova normativa prevede che le lavoratrici autonome o le donne che partecipano all’attività   lavorativa autonoma del coniuge o del convivente possano usufruire di un’indennità   e di un congedo di maternità   di 14 settimane.
Inoltre la direttiva introduce una disposizione sulla protezione sociale per coniugi e conviventi che partecipano alle attività   di lavoratori autonomi. Viene quindi riconosciuta una copertura di sicurezza sociale (ad esempio pensionistica) sulla stessa base di quella riconosciuta a coloro che esercitano un’attività   autonoma a titolo formale.
Tale norma si pone l’obiettivo di rafforzare la rete previdenziale e e di proteggere le donne dal rischio della povertà  , anche incentivandone la partecipazione al mercato del lavoro in quanto lavoratrici autonome.
Gli Stati membri dovranno adesso introdurre la direttiva nelle legislazioni nazionali decidendo, ad esempio, se l’indennità   di maternità   dovrà   essere volontaria o obbligatoria.
La scadenza prevista dalle procedure UE è di due anni, prorogabile per altri due di altri due anni in casi di particolari difficoltà  . La commissaria Reding ha rivolto un appello «a tutti gli Stati membri affinchà© avviino prontamente l’attuazione della direttiva, in modo che i nostri cittadini possano apprezzarne i vantaggi nella loro vita quotidiana».

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