Diari d’Europa #284 – Rifiuti elettronici e obiettivo UE 2050

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Sul lungo percorso dell’UE per ridurre l’impronta ecologica, il riciclaggio dei rifiuti rappresenta una sfida non indifferente. Fra questi, i rifiuti elettronici rappresentano la categoria di rifiuti che cresce più velocemente in tutta Europa. Lavatrici, aspirapolveri, smartphone, computers, pannelli fotovoltaici sono apparecchiature della modernità e appare difficile immaginare di vivere senza questi dispositivi. 

Tali dispositivi contengono tuttavia materiali fortemente nocivi per l’ambiente, come ad esempio il piombo o altri minerali rari indispensabili per le moderne tecnologie.

Nell’Unione Europea, in media, si ricicla meno del 40% di tutti i rifiuti elettronici, mentre il resto finisce nella raccolta indifferenziata. Le pratiche e i sistemi di riciclo variano tuttavia da uno Stato membro all’altro : nel 2017 la Croazia ha riciclato l’81,3% di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici, seguita da Estonia (69,8%), Bulgaria (68,8%) ed Ungheria (51,1%). All’ultimo posto Malta con il 20,8%, mentre l’Italia ha registrato una percentuale del 32,1%.

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