Un tragico week end dell’immigrazione quello appena trascorso. I due naufragi verificatisi nei pressi delle coste siciliane e calabresi, con la morte di almeno 18 migranti, sono solo gli ultimi di una lunga serie di inaccettabili tragedie alle porte meridionali dell’UE.
La settimana scorsa era infatti iniziata con l’affondamento (22 ottobre) di una piroga diretta dal Senegal alle isole spagnole delle Canarie e con una stima di circa 150 migranti dispersi nelle acque dell’Atlantico. Lo stesso giorno giungeva la notizia del rovesciamento di un’imbarcazione al largo dell’isola greca di Samos, nell’Egeo orientale, con 17 dispersi in mare. Il 25 ottobre è stata soccorsa un’imbarcazione alla deriva nei pressi di Capo Verde, probabilmente diretta alle Canarie, con a bordo sette cadaveri e una stima di almeno 50 dispersi. Nella notte tra sabato e domenica, poi, le due tragedie nei pressi delle coste italiane: 11 i corpi recuperati sulle coste del siracusano, vittime dell’affondamento di due gommoni; 7 i cadaveri individuati sulle coste calabresi, annegati in seguito alla frantumazione del barcone che li trasportava: dal conteggio di morti e superstiti mancherebbero perಠall’appello altri 24 migranti, per ora dispersi.
Secondo la rassegna on line Fortress Europe, che conteggia le vittime delle migrazioni verso l’Europa in base alle notizie riportate dai media, nei soli ultimi mesi si sono registrati: 99 migranti morti in settembre, 243 in agosto, 217 in luglio, 154 in giugno, per un totale di almeno 1096 vittime nei soli primi nove mesi del 2007. La stima relativa agli ultimi anni segnala 1582 vittime nel 2006, almeno 822 nel 2005 e 564 nel 2004, a dimostrazione di una tragica escalation.
Per quanto concerne le sole coste italiane, a fronte di una diminuzione del numero dei migranti giunti illegalmente sul territorio italiano si registra un aumento degli sbarchi, a dimostrazione di una nuova tendenza a utilizzare piccole imbarcazioni lasciate in balia dei migranti stessi e sempre più spesso senza guidatori esperti. Questo, sommato alle precarie condizioni di imbarcazioni sacrificate a «viaggi di sola andata» (cioè non più recuperabili per gli organizzatori dei traffici) e spesso alla ricerca di nuove (e più pericolose) rotte per eludere i controlli, ha portato a un tragico aumento delle sciagure e del numero di vittime delle migrazioni.
In visita ufficiale in Sicilia, la commissaria europea per la Politica regionale, Danuta Hubner, ha ricordato che «il fenomeno della migrazione è una delle priorità dell’Europa» e che la Commissione europea «ha previsto politiche comuni per l’immigrazione in termini di inserimento nel mercato del lavoro europeo in attuazione delle politiche di coesione».
«àˆ indispensabile una strategia europea con programmi coordinati che puntino allo sviluppo socio-economico delle aree più povere del mondo. (à¢à¢â€š¬à‚¦) àˆ ora che la comunità internazionale si adoperi per interrompere i flussi regolati da interessi criminali e mafiosi» hanno dichiarato i governatori di Sicilia e Calabria, mentre secondo il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, «ci troviamo nella tragica situazione di non poter fare nulla visto che la legge ancora vigente non fa altro che alimentare la clandestinità e impedire l’ingresso regolare degli immigrati». La nuova legge italiana è in discussione alla Camera, ma difficilmente una normativa nazionale potrà risolvere un problema che è totalmente europeo e come tale andrebbe affrontato.