Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento è il titolo di un Libro verde pubblicato dalla Commissione Europea al fine di aprire un dibattito sul modo migliore per accrescere le opportunità dei giovani in Europa di sviluppare le loro conoscenze e abilità recandosi all’estero.
La consultazione pubblica avviata con il Libro verde resterà aperta fino al 15 dicembre 2009 e le risposte saranno fornite mediante un questionario on line e con commenti scritti.
Oltre al programma Erasmus, che nei suoi 22 anni di esistenza ha supportato circa due milioni di studenti nello svolgere parte dei loro studi o collocamenti di lavoro all’estero, il sostegno dell’UE alla mobilità dei giovani copre una gamma molto ampia di ambiti che vanno dall’istruzione superiore ad aziende, ricerca, istruzione professionale e apprendistati, istruzione di secondo livello, scambi di giovani e volontariato, sfera culturale, giovani imprenditori e società civile. La Commissione Europea ha inoltre contribuito a sviluppare diversi strumenti per agevolare l’espatrio dei giovani a fini di studio, compresi Europass e il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS) per quanto concerne l’istruzione superiore.
Nonostante cià², in generale per i giovani europei andare all’estero rimane ancora l’eccezione piuttosto che la regola ed è maggiormente accessibile per alcuni gruppi, come ad esempio gli studenti, che per altri, come i giovani in formazione professionale e gli apprendisti. Ad esempio, nel 2006 circa 310.000 giovani hanno potuto recarsi all’estero con il sostegno dei programmi europei, un numero che corrisponde solo a circa lo 0,3% dei giovani nella fascia di età di 16-29 anni nell’UE.
Nel tentativo di migliorare la situazione della mobilità giovanile, il Libro verde solleva una serie di quesiti e sollecita risposte su questioni quali: come convincere un maggior numero di giovani a recarsi all’estero per acquistare nuove conoscenze, abilità ed esperienze; quali sono gli ostacoli alla mobilità da superare; in che modo tutte le parti interessate (Commissione, Stati membri, regioni, istituzioni di istruzione e formazione, ONG) possono riunire le loro forze in un nuovo partenariato finalizzato alla mobilità per l’apprendimento. I contributi pervenuti all’esecutivo europeo saranno esaminati e costituiranno la base per una proposta d’azione nel corso del 2010.












