Pronte le norme per l’iniziativa dei cittadini

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Il Parlamento Europeo ha approvato le regole di base per il funzionamento dell’iniziativa popolare europea, prevista dal Trattato di Lisbona, che consente a un milione di cittadini dell’Ue di presentare alla Commissione proposte di leggi europee.
Dopo il voto favorevole espresso dall’Europarlamento, entro poche settimane dovrebbe giungere l’approvazione formale del Consiglio dell’Ue, quindi gli Stati membri avranno un anno di tempo per integrare la nuova normativa nella legislazione nazionale così che il nuovo strumento possa entrare definitivamente in vigore all’inizio del 2012.
Appena la legislazione entrerà   in vigore, un comitato di cittadini composto da persone di almeno sette Stati membri potrà   registrare un’iniziativa e iniziare a raccogliere le firme, su carta o on line, dopo la verifica di ammissibilità   della Commissione. A ogni iniziativa saranno concessi 12 mesi per la raccolta del milione di firme necessarie ed è richiesto un numero minimo di firme per ogni Stato membro in proporzione alla popolazione: ad esempio, per l’Italia è di 54.000, per la Germania 74.250 e per Malta 3750. I firmatari dovranno essere cittadini europei e in età   di voto, mentre gli Stati membri avranno l’onere di verificare la validità   delle dichiarazioni a sostegno delle firme e potranno scegliere quale tipo d’informazione sia necessaria affinchà© le firme siano convalidate (nella maggioranza dei casi sarà   obbligatorio il numero della carta d’identità  ).
La procedura terminerà   poi con la decisione della Commissione Europea, da adottare entro tre mesi dal completamento della verifica delle firme, se procedere o meno con una proposta legislativa, decisione che dovrà   essere resa pubblica.
Il Parlamento Europeo è riuscito a rendere più semplice e accessibile lo strumento dell’iniziativa popolare: la conferma di ammissibilità   da parte della Commissione non avverrà   dopo aver ottenuto 300.000 firme ma immediatamente dopo la registrazione dell’iniziativa; il numero minimo di Stati membri dai quali le firme devono provenire è stato ridotto da un terzo a un quarto; tutte le iniziative che raggiunono un milione di firme avranno un seguito, inclusa un’audizione pubblica.
Inoltre, l’Europarlamento ha chiesto e ottenuto che la Commissione aiuti gli organizzatori di una raccolta di firme con una guida di facile uso, un software a codice aperto per le firme on line e la predisposizione di un punto d’informazione.

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