Franco Chittolina
Non sono banali le scelte all’origine del Comitato “Vivere la Costituzione”, lanciato lunedì 19 giugno da una trentina di realtà della società civile organizzata, laica e religiosa, della provincia di Cuneo. Non lo sono né per il luogo del primo incontro pubblico, né per il momento, né soprattutto per il contenuto e gli obiettivi del Comitato.
Il luogo scelto è stato quello del Parco della Resistenza a Cuneo, “Città della Costituzione”, come ricordato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nello scorso aprile quando, nell’occasione, non mancò di richiamare alla memoria il “Progetto di Costituzione europea” di Duccio Galimberti, un sogno ancora da realizzare nell’Unione Europea di oggi confrontata al ritorno della guerra.
Il momento è quello del 75° anniversario della Costituzione, in una fase politica italiana dove crescono le preoccupazioni per la fedeltà alla Costituzione, per l’esercizio della democrazia e per il rispetto dello Stato di diritto, mentre dilagano populismi di diverso colore.
E, soprattutto, non banale l’obiettivo dell’iniziativa: l’approfondimento e la riflessione su presente e futuro del dettato costituzionale, ancora inadeguatamente applicato e oggi minacciato da culture lontane da quel laboratorio plurale che è stata la Resistenza e il Comitato di Liberazione Nazionale, insieme con i molti comitati locali nella nostra provincia in quei mesi drammatici della lotta di liberazione.
E non è il solo rischio che si corre in questa nostra stagione politica: pesa molto anche la diffusa indifferenza alle sorti della nostra democrazia. Perché la democrazia per lasciarla morire basta non fare niente, dimenticando che si tratta di una faticosa conquista quotidiana sempre da presidiare.
Questo messaggio è stato richiamato in apertura dal Segretario generale della CGIL Cuneo, Pietrotomaso Bergesio, che ha ricordato che “il nostro principale avversario si chiama indifferenza”, e dagli interventi dei partecipanti, che hanno messo in evidenza alcuni aspetti concreti dei rischi corsi dalla Costituzione, come nel caso della crisi che sta colpendo la sanità pubblica e i mancati interventi in favore della prevenzione o del dramma dei migranti.
Si tratta solo di alcuni dei temi percepiti da sensibilità plurali, tra soggetti chiamati a dare vita e sviluppo al Comitato “Vivere la Costituzione”, con iniziative di dialogo e di mobilitazione sul terreno, dove è urgente – come ricordato da don Flavio Luciano – “favorire la crescita di una nuova consapevolezza di quanto possa essere bello, giusto, umano, vivere in una realtà in cui i principi della nostra Costituzione trovino finalmente piena applicazione”.
Si comincerà da un concerto a Cuneo nel mese di settembre, mentre le iscrizioni al Comitato restano aperte, sia a realtà organizzate che a singole persone.