Eurobarometro ha recentemente realizzato, su incarico della Commissione Europea, una ricerca sulla percezione che dell’UE hanno i cittadini di uno Stato membro «distante” dall’Europa, non solo perchà© separato dal continente da un braccio di mare: il Regno Unito.
Quasi la metà dei cittadini britannici ritiene che il modo in cui i media raccontano le questioni legate alla vita dell’Unione Europea sia influenzato da un atteggiamento di fondo negativo. Particolarmente negativi e anche immotivati sembrano essere, nella percezione della maggioranza relativa degli intervistati (48%), i toni usati dalla carta stampata.
La ricerca ha anche individuato uno stretto legame tra alcune variabili di sfondo e l’atteggiamento nei confronti dell’UE. Sono particolarmente elevate tra gli anziani e tra le persone con un livello culturale medio basso le percentuali di coloro che hanno un atteggiamento negativo verso l’Unione Europea (33% degli intervistati di età superiore ai 55 anni e 39% delle persone con basso titolo di studio).
Sembra, poi, esserci una correlazione tra il livello di conoscenza e atteggiamento nei confronti dell’UE: tra coloro che «si sentono preparati sull’UE» la percentuale degli atteggiamenti positivi è doppia rispetto a quella rilevata nel gruppo di chi dice di «non sapere molto dell’UE».
Altro tema toccato dall’indagine è stato la contribuzione al bilancio comunitario da parte del Regno Unito. Gli intervistati rivelano un livello di informazione e di conoscenza piuttosto basso: più della metà , infatti non è stato in grado di rispondere a questa domanda e la quota di Prodotto Interno Lordo destinata al bilancio UE è stata decisamente sovrastimata con un valore medio indicato del 23% a fronte di un valore reale dello 0,2%.
Quattro intervistati su cinque ritengono che l’UE abbia un ruolo importante nella protezione dei diritti umani, così come nelle politiche legate al cambiamento climatico, nella lotta al terrorismo e nel contrasto alla crisi economica. Tra le politiche attuate, il 67% trova che la più importante sia legata al mercato unico, il 58% all’ambiente, il 49% al miglioramento delle condizioni di lavoro. Il 71% delle persone interpellate crede che sarebbe preoccupante un’uscita del Regno Unito dall’UE con la conseguente perdita dei benefici legati all’esserne membro.