Essere agricoltori non è facile: la sveglia suona presto, poi c’è da fare il lavoro nei campi perché l’azienda agricola deve andare avanti; a fine serata quindi si sistema la contabilità, le “scartoffie” e l’indomani si riparte. Vita agra, quella dei custodi della terra.
Ma in Europa, chi sogna di fare questa vita si scontra con un ostacolo che viene prima di tutto questo: trovare un pezzo di terra accessibile. Prezzi altissimi, contratti brevi, lungaggini burocratiche rendono l’accesso alla terra da parte dei giovani contadini un privilegio più che un’opportunità.
Perciò l’UE ha elaborato una strategia per facilitare il ricambio generazionale in agricoltura, così da garantire il futuro di un settore necessario per la sicurezza alimentare e la vita delle aree rurali. La Commissione Europea ha quindi deciso di concentrarsi sui meccanismi che regolano il trasferimento della proprietà terriera.
La fotografia scattata dalla rete PAC sugli strumenti nazionali e regionali in tutta Europa conferma la frattura generazionale: gli agricoltori anziani possiedono la maggior parte dei terreni, mentre i giovani coltivano soprattutto come affittuari, con margini ridotti per investimenti e progettualità a lungo termine. Pertanto si incoraggia l’adozione di alcune misure chiave, tra cui spiccano la nascita di un Osservatorio europeo per monitorare le tendenze del mercato e scoraggiare la speculazione; l’attuazione di riforme nazionali per garantire contratti di locazione più lunghi e una tassazione più favorevole; investimenti mirati e strumenti finanziari nell’ambito della PAC post-2027, che consentano ai giovani agricoltori di acquistare, affittare o migliorare terreni; nuove misure per riutilizzare i terreni abbandonati o demaniali.
Per saperne di più: leggi la notizia della Commissione UE













