
L’11 novembre la Commissione europea ha compiuto un passo importante nell’attuazione del nuovo Patto su migrazione e asilo, avviando per la prima volta il Ciclo annuale di gestione della migrazione. Si tratta di un processo che, ogni anno, offrirà una fotografia aggiornata della situazione migratoria nell’UE e indicherà quali Stati membri sono maggiormente sotto pressione. Il ciclo comprende anche la proposta di un Pool di Solidarietà, che il Consiglio dovrà approvare e che servirà a sostenere i Paesi più esposti.
Dal primo Rapporto Annuale su Asilo e Migrazione emerge un quadro in miglioramento: tra luglio 2024 e giugno 2025 gli attraversamenti irregolari delle frontiere esterne sono diminuiti del 35%, anche grazie alla collaborazione con i Paesi partner. Non mancano però le difficoltà. L’UE continua infatti a registrare arrivi irregolari e movimenti non autorizzati al suo interno, deve far fronte all’accoglienza dei profughi ucraini, affrontare la strumentalizzazione dei flussi da parte di Russia e Bielorussia e scontrarsi con la poca cooperazione relativa ai rimpatri.
Secondo la valutazione della Commissione, Grecia, Cipro, Spagna e Italia risultano sotto pressione migratoria e potranno accedere al Pool di Solidarietà dal 2026. Belgio, Bulgaria, Germania, Estonia, Irlanda, Francia, Croazia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Finlandia sono invece considerati “a rischio”, per alti numeri di arrivi, sistemi di accoglienza sotto stress. L’UE annuncerà inoltre un bando da 250 milioni di euro per rafforzare le capacità anti-drone ai confini.
Il rapporto, basato su dati di Stati membri, Eurostat, agenzie UE e Servizio diplomatico europeo, sarà aggiornato ogni anno per valutare la situazione migratoria e garantire un equilibrio stabile tra responsabilità e solidarietà all’interno dell’Unione.
Per approfondire: First annual Migration Management Cycle under the Pact on Migration and Asylum












