Bruxelles – Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio per rafforzare il ruolo di Europol nella lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani. Si tratta di una sfida crescente per l’Unione e per gli Stati membri, che la Commissione considera una priorità, come ribadito dalla presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2025.
Secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% dei migranti irregolari che raggiungono l’Ue si affida a reti criminali, con profitti stimati tra 4,7 e 6 miliardi di euro all’anno. Solo nel 2022, Frontex – l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera – ha segnalato più di 15.000 trafficanti, un dato record che mette in evidenza l’urgenza di un’azione comune.
L’intesa si inserisce nel più ampio processo di rafforzamento degli strumenti normativi europei per contrastare il traffico di migranti, avviato con la proposta di nuovo regolamento presentata dalla Commissione nel novembre 2023.
L’obiettivo è intensificare la cooperazione tra gli Stati membri e l’agenzia di polizia europea, introducendo obblighi più stringenti di condivisione delle informazioni. In particolare, le nuove norme aggiornano il mandato di Europol, storicamente incaricata di supportare le autorità nazionali nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. In futuro, gli Stati membri saranno obbligati a condividere con Europol i dati raccolti durante le operazioni anti-traffico comuni o quando l’agenzia interverrà sul loro territorio. Saranno inoltre messi a disposizione i dati provenienti dai funzionari europei distaccati nei Paesi terzi.
Tra le novità più significative figura l’istituzione di un Centro europeo contro il traffico di migranti, struttura permanente all’interno di Europol che fornirà supporto strategico, operativo e tecnico, oltre a contribuire all’identificazione delle vittime di tratta e di altre persone vulnerabili. Il Centro ospiterà ufficiali di Frontex ed Eurojust (la cooperazione giudiziaria europea), rafforzando la dimensione interagenzia della risposta europea.
Per garantirne l’operatività, l’agenzia riceverà 50 nuove unità di personale e un finanziamento supplementare di 50 milioni di euro, parte dei quali destinati a potenziare la capacità di gestione dei dati biometrici.
Con questa riforma, l’Europa mira a smantellare i modelli criminali che sfruttano la vulnerabilità dei migranti, rafforzando la cooperazione tra Stati e agenzie per una risposta comune più incisiva. L’accordo dovrà ora essere formalmente adottato da Parlamento e Consiglio e entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.
Per approfondire: Consiglio e Parlamento chiedono un ruolo più incisivo di Europol nel traffico dei migranti