Consiglio europeo: il resoconto della videoconferenza di agosto

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I temi principali sono stati gli avvenimenti che hanno visto protagonisti la Bielorussia, il Mediterraneo Orientale e il Mali

Il Consiglio europeo, l’istituzione dell’Unione Europea che riunisce i capi di Stato e di governo degli Stati membri, si è recentemente riunito in videoconferenza per un aggiornamento in merito alle principali questioni di politica estera. I temi principali, nello specifico, sono stati gli avvenimenti che hanno visto protagonisti la Bielorussia, il Mediterraneo Orientale e il Mali.

Rispetto alle elezioni svoltesi il 9 agosto nel Paese guidato da Aljaksandr Lukašėnka, le consultazioni sono state dichiarate non libere né tantomeno regolari e conformi alle norme internazionali. Per tale ragione, il Consiglio europeo non ha accettato gli esiti resi noti dal governo bielorusso.

Al tempo stesso, è stata messa in evidenza la gravità delle azioni violente perpetrate dalle forze dell’ordine nei confronti di chi manifestava pacificamente. Dal momento che a questi ultimi deve essere garantita la protezione da un utilizzo arbitrario da parte della polizia, il Consiglio europeo auspica che venga presto condotta un’indagine sugli abusi commessi. Nel frattempo, però, l’Unione Europea imporrà sanzioni a coloro i quali si sono resi responsabili di violenze, repressioni e frodi. Sono state, infine, condivise le proposte avanzate dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in merito a un dialogo nel Paese; verranno ora valutate le migliori opzioni per sostenerle attivamente.

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha dichiarato: «L’Unione europea è solidale con il popolo bielorusso. Non accetteremo impunità. Le manifestazioni in Bielorussia non sono una questione di geopolitica: è in gioco il diritto dei cittadini di eleggere liberamente i propri leader. Esortiamo le autorità bielorusse a trovare una via d’uscita dalla crisi ponendo fine alla violenza, allentando le tensioni e avviando un dialogo inclusivo a livello nazionale. Solo da un processo pacifico e democratico, sostenuto da media liberi e indipendenti e da una società civile forte, possono scaturire soluzioni sostenibili. Tutte le parti – Paesi terzi compresi – dovrebbero sostenere un tale processo.»

Per ciò che concerne la situazione nel Mediterraneo Orientale e il lento venir meno delle relazioni con la Turchia, i capi di Stato e di governo hanno espresso il proprio appoggio alla Grecia e a Cipro. Inoltre, sono state ribadite le conclusioni già adottate rispetto alle attività illegali di trivellazioni condotte dal governo di Ankara. Tali argomenti saranno ripresi e analizzati più in profondità nella prossima riunione del Consiglio europeo.

In merito al Mali, infine, è stata posta in luce l’importanza della stabilità del Paese africano per gli equilibri della regione e per la lotta al terrorismo. A tal proposito, il Consiglio europeo ha auspicato che il rilascio dei prigionieri possa avvenire in tempi rapidi e che lo Stato di diritto venga ripristinato.

Per approfondire: il comunicato del Consiglio europeo

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