Nel presentare alla stampa il piano D (come democrazia, dialogo e dibattito) della Commissione per il rilancio della Costituzione, Margot Wallstrà ¶m ha sottolineato che bisogna far comprendere ai cittadini europei il «valore aggiunto» che l’Europa apporta alla vita quotidiana e stimolare il confronto sulle concrete politiche comunitarie più che sul quadro istituzionale. I dibattiti nazionali – di cui sono responsabili gli Stati membri, coordinati dalla Commissione – dovranno avere un «impatto diretto» sulle politiche dell’Unione europea, che da marzo a giugno 2006 ne farà un bilancio. Tre sono i principali ambiti di riflessione: lo sviluppo economico e sociale europeo di fronte alle nuove sfide della globalizzazione, la percezione dell’UE e le sue funzioni, le frontiere dell’Europa e il suo ruolo nel mondo.
Giudizi positivi al «piano» arrivano da parte di Elmar Brok (CDU-CSU) che stima che durante il semestre di presidenza austriaca (gennaio-giugno 2006) la discussione si farà più concreta e permetterà di stilare un vero e proprio itinerario per il percorso di rilancio della Costituzione. Anche secondo il social-democratico tedesco Jo Leinen il piano D è una «buona base» per far partire il dialogo fra i cittadini sull’Europa, che deve caratterizzare tutto il 2006, cui dovranno essere presi degli «atti concreti», specie dal Consiglio europeo. Il progetto della Commissione non convince invece Sylvia-Yvonne Kaufmann (Sinistra Unitaria Europea), che lo reputa povero di contenuti.