Immigrazione: cambiano le rotte ma la strage continua

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Il mese di dicembre si è chiuso con 243 vittime «alle porte» dell’UE, per un totale nell’intero 2007 di almeno 1860 migranti morti e dispersi nel tentativo di raggiungere il territorio europeo, secondo quanto monitorato dalla rassegna on line Fortress Europe che stima 11.750 vittime dal 1988.
Dicembre è stato uno dei mesi peggiori, con 120 migranti morti nel mar Egeo, 96 sulle rotte che portano dalle coste africane alle Canarie, 17 lungo le coste algerine, 10 al largo dell’isola francese di Mayotte nell’Oceano Indiano.
Considerando solo il numero delle vittime in mare, osserva Fortress Europe, i morti del 2007 sono stati 1684 rispetto ai 1625 dell’anno precedente, cifra che indica un netto aumento delle vittime se si tiene conto che gli arrivi sono sensibilmente diminuiti in tutta la frontiera sud dell’UE (ad eccezione di Malta, Cipro e Grecia) a causa delle migliaia di respingimenti in mare operati dall’agenzia comunitaria Frontex e dalle decine di migliaia di arresti operati in tutto il Nord Africa. I morti al largo delle Canarie sono passati dai 1035 del 2007 ai 745 del 2007, ma a fronte di un calo degli arrivi del 75%. Nel Canale di Sicilia le vittime censite da Fortress Europe sono 551 contro le 302 del 2006 e una diminuzione degli arrivi del 20%. Nel Mar Egeo, poi, la situazione è nettamente peggiorata: 257 morti censiti nel 2007 contro i 73 dell’anno precedente e con un numero raddoppiato di migranti sbarcati sulle coste della Grecia.
Le novità   registrate nei flussi di immigrazione illegale nell’anno appena concluso hanno riguardato una forte diminuzione degli arrivi sulle coste spagnole (- 60%), un aumento sensibile nella rotta turco-greca, l’apertura della rotta portoghese, la conferma della nuova rotta per la Sardegna e il forte incremento della rotta algerina verso le isole spagnole delle Baleari, con conseguente aumento di arresti in Algeria e di vittime lungo le coste algerine.
Complessivamente comunque, nota il Rapporto di Fortress Europe, attraverso le rotte di tutto il Mediterraneo e dell’Atlantico nel corso del 2007 sono arrivate illegalmente in Europa meno di 50.000 persone, a dimostrazione che la via marittima non è il canale principale d’ingresso illegale nell’UE.

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