Il Consiglio dei Ministri Economici e Finanziari aveva chiesto nei mesi scorsi una correzione del deficit strutturale italiano (“al netto delle misure una tantum temporanee”), pari almeno all’1,6% entro il 2007; il 50% di tale correzione dovrebbe effettuarsi nel 2006. Ovvero, il governo italiano è libero di inserire misure di natura temporanea a patto che esse non servano per il calcolo della riduzione del deficit strutturale e che il ricavo ottenuto vada a finanziare misure anch’esse una tantum per non creare oneri permanenti che peggiorerebbero ulteriormente la situazione italiana. I tecnici del Tesoro italiano hanno stimato un deficit tendenziale nel 2006 pari al 4,7%: in base a questo dato la correzione strutturale chiesta da Bruxelles si quantifica intorno agli 11,5 miliardi di euro. Secondo il FMI, invece, il deficit potrebbe arrivare al 5,1%.