Accesso all’acqua e diritti umani

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Il 22 marzo l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei meccanismi di coordinamento per l’acqua e dei servizi igienico-sanitari (UN-Water) ha proclamato la giornata mondiale dell’acqua. Al proposito l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Sicurezza politica, nonché vicepresidente della Commissione Europea, Federica Mogherini, ha riportato l’attenzione sui problemi che la scarsità dell’acqua potabile comporta, divenendo indicatore della qualità della vita.
Infatti, l’accesso all’acqua potabile e a ottimali condizioni igienico-sanitarie sono aspetti legati a doppio filo con il rispetto dei diritti umani (che ancora nel 2015 risultano violati perché oltre 750 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 4000 bambini muoiono per le cattive condizioni igienico sanitarie).
Su questa linea, l’UE incoraggia la cooperazione transfrontaliera sulla gestione dell’acqua per promuovere lo sviluppo sostenibile, nonché la pace, la sicurezza e la stabilità. Questi sono obiettivi necessari e non scontati, dal momento che la scarsità dell’acqua, la sua cattiva gestione, la siccità e i disastri causati dalle inondazioni sono fattori che provocano ancora oggi molti conflitti nel mondo.
L’UE accoglie con favore sia l’apertura della Convenzione sulla protezione e l’uso dei corsi d’acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali a tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite, sia la Convenzione delle Nazioni Unite dei Corsi d’acqua.

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