
Il 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, ci offre l’occasione di riflettere su una crisi che riguarda ogni essere vivente: il riscaldamento globale. Negli ultimi dieci anni la temperatura media è salita di 0,2 °C. Pochi decimi, ma sufficienti a scatenare eventi estremi, siccità, incendi, alluvioni e carestie. L’Africa soffre una grave crisi idrica, l’Asia perde i ghiacci dell’Himalaya, in Oceania intere isole scompaiono, l’Europa affronta fenomeni sempre più violenti. Eppure, il negazionismo resiste: il 36% della popolazione mondiale dubita delle cause umane del cambiamento climatico. Disinformazione e scarsa percezione diretta alimentano l’indifferenza. Intanto aumentano i rifugiati climatici (200 milioni entro il 2050) e i danni economici globali, stimati in 318 miliardi di dollari l’anno. Ma non è troppo tardi. Abbiamo i mezzi per cambiare rotta. Serve volontà collettiva. La Giornata Mondiale dell’Ambiente non sia solo simbolo, ma inizio concreto di un impegno nuovo. Il pianeta è la nostra unica casa: decidiamo oggi se consegnarlo peggiore o se trasformare questa giornata in un punto di svolta per un futuro più giusto e vivibile.
Per approfondire: 5 giugno WWF, Giornata Mondiale dell’Ambiente