2 Novembre, giornata internazionale  per la fine dei crimini contro i giornalisti

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Porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti è diventata una sfida complessa e tra le più importanti, prerequisito fondamentale per garantire libertà di opinione ed informazione a tutti i cittadini.

Le Nazioni Unite si impegnano attivamente per difendere di più i giornalisti, ponendo la loro sicurezza all’interno dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Secondo l’ultimo rapporto sulla sicurezza dei giornalisti, le regioni del mondo che attestano il più alto numero di omicidi di giornalisti sono l’America Latina e i  Caraibi.

Dal 1993 sono più di 1700 i giornalisti che sono stati uccisi per aver riportato informazioni al pubblico e in nove casi su dieci gli assassini sono rimasti impuniti, molto spesso perché non debitamente investigati. E la data non è scelta tra tante: il 2 Novembre 2013 due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon furono uccisi nel nord del Mali, dove stavano documentando la crisi politica che stava investendo il paese in quegli anni.

La ricorrenza di quest’anno pone sotto i riflettori le minacce che devono affrontare le giornaliste negli spazi digitali e di come questo possa avere un effetto paralizzante sulla libertà di espressione.

Infatti, se da un lato la digitalizzazione ha creato nuove opportunità, dall’altro ha amplificato i rischi, in particolare per le donne, soprattutto per coloro che ricoprono ruoli pubblici – come giornaliste, politiche e divulgatrici – costrette a confrontarsi con le minacce derivanti dall’intelligenza artificiale. 

Rischi aumentati con l’ascesa delle intelligenze artificiali generative, che tramite i deepfake, disinformazione di genere e altre forme di molestia stanno conoscendo una crescita costante: con 

Chat GBV (un’IA che aiuta a contrastare la violenza di genere) si vuole richiamare l’attenzione sulle discriminazioni di genere attraverso diverse iniziative e proposte.

Per ulteriori informazioni 2 Novembre, giornata intenrazionale per la fine dei crimini contro i giornalisti 

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