Con queste parole, evidente parafrasi della celebre frase pronunciata da Neil Armstrong in occasione della discesa sul suolo lunare, il premier estone Andrus Ansip ha commentato il primo prelievo di banconote in euro da lui stesso effettuato nei primissimi minuti del primo gennaio 2011.
L’Estonia è così il diciassettesimo Paese a entrare nella zona euro raggiungendo Austria, Belgio, Cipro. Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda. Italia, Lussemburgo, Malta Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Slovacchia e Slovenia, per un totale di oltre 330 milioni di cittadini.
Il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso si è detto «molto contento di accogliere l’Estonia nella zona euro» e ha definito questo ingresso «un buon successo, un importante segnale di stabilità e una ricompensa meritata per un Paese per un Paese fermamente impegnato nella stabilità delle politiche di bilancio».
Apprezzamento è stato espresso anche dal commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, secondo il quale «l’euro doterà l’economia estone di un quadro stabile e, unitamente a politiche di bilancio sane e rigorose, creerà le condizioni per la prosperità del Paese».
Il passaggio dalla vecchia Corona Estone alla moneta europea sarà completato entro la metà di gennaio quando avrà termine la fase della doppia circolazione, entro il 30 giugno 2011 tutte le vecchie monete dovranno essere restituite alle banche che provvederanno a cambiarle in euro (1 euro = 15,644 corone).
Anche la Banca Centrale Europea (BCE) ha diffuso una nota in cui «accoglie favorevolmente questo ulteriore allargamento dell’area euro» a cui consegue l’ingresso della Eesti Pank, la Banca Centrale d’Estonia nel sistema della Banche Centrali dell’eurozona.
Con l’ingresso nell’euro l’Estonia ribadisce di essere il Paese baltico a più alta vocazione internazionale ed europeista confermata, per il 2011 anche dal titolo di «Capitale europea della cultura» assegnato a Tallin.