Reati ambientali: l’Italia nella lista nera dell’UE

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C’è anche l’Italia tra i Paesi ai quali la Commissione Europea ha chiesto di notificare entro due mesi le misure di recepimento delle direttive 2008/99/CE (che stabilisce sanzioni penali contro l’inquinamento marino e altri reati ambientali, tra cui la spedizione illegale di rifiuti e il commercio di specie protette) e della direttiva 2009/123/CE (relativa all’inquinamento provocato dalle navi e ai casi gravi di «scarico di sostanze inquinanti»).
Qualora la notifica richiesta non dovesse avvenire La Commissione Europea ha annunciato ricorso alla Corte di giustizia UE contro i Paesi in infrazione che, oltre all’Italia, sono: Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Lituania, Malta, Portogallo, Romania e Slovenia per la direttiva 2008/99/CE e Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Lituania, Portogallo, Romania e Slovacchia per la direttiva 2009/123/CE.
Secondo la Commissione Europea, che ha annunciato l’avvio della seconda delle tre fasi del procedimento per infrazione, il mancato recepimento delle direttive «ostacola l’adozione di norme minime comuni ritenute essenziali per prevenire le lacune di cui potrebbero avvantaggiarsi gli autori di reati ambientali».

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