Un piano d’azione per la mobilità   professionale

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La mobilità   dei lavoratori nell’UE è piuttosto bassa e, nonostante gli aumenti registrati negli ultimi anni, solo il 2% circa della forza lavoro dei 27 Stati membri vive e lavora attualmente in un altro Stato membro. Anche per i troppi vincoli amministrativi e giuridici, sostiene la Commissione europea.
Gli allargamenti dell’UE del 2004 e del 2007 hanno ampliato le possibilità   per lavoratori e datori di lavoro europei, soprattutto da quando la maggior parte dei 15 «vecchi» Stati membri dell’UE ha deciso di sospendere o ridurre le limitazioni al movimento dei lavoratori dei nuovi Stati membri. Ma persistono ostacoli alla mobilità   professionale, che secondo un sondaggio Eurobarometro derivano soprattutto dalla mancanza di competenze linguistiche (58% dei casi) e dalla difficoltà   di trovare un’occupazione (29%). Gli europei riconoscono perಠl’importanza della mobilità  : il 46% ritiene che sia positiva per le persone e per il mercato dell’occupazione, il 40% che avvantaggi l’economia e il 57% che favorisca l’integrazione europea.
«Occorre una maggiore cooperazione tra gli Stati membri e le parti interessate affinchà© i lavoratori traggano pieno beneficio dalla mobilità  » ha dichiarato il commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari sociali, Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla, presentando il nuovo piano d’azione 2007-2013 dell’UE per la mobilità   professionale. Al fine di eliminare ogni ostacolo alla mobilità   dei lavoratori, la Commissione europea propone 15 azioni prioritarie da attuare nei prossimi tre anni in quattro settori-chiave. Innanzitutto urge migliorare la legislazione in vigore e le pratiche amministrative in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di trasferimento delle pensioni integrative; poi occorre garantire il sostegno politico delle autorità   a tutti i livelli, ad esempio sostenendo l’attuazione del quadro europeo delle qualifiche e dei titoli di studio; vanno rafforzati i Servizi europei dell’occupazione (EURES) come sportelli unici per la mobilità   in Europa, migliorando i servizi per determinati gruppi quali i disoccupati a lungo termine, i giovani lavoratori, i lavoratori anziani, le donne, i ricercatori, i lavoratori autonomi e i lavoratori stagionali; infine deve essere attuata una maggiore sensibilizzazione dei lavoratori, attraverso l’indicazione delle possibilità   e dei vantaggi connessi alla mobilità   professionale.
L’iniziativa della Commissione segue il piano d’azione per le competenze e la mobilità   del 2002 e l’Anno europeo della mobilità   dei lavoratori 2006, che ha organizzato una fiera del lavoro annuale su scala europea e rafforzato il portale EURES sulla mobilità   professionale. Oltre a EURES, il nuovo piano prevede lo stanziamento di quasi 2 milioni di euro per progetti di mobilità   innovativi nell’ambito del programma comunitario Progress fino al 2013.

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