Unione della sicurezza: ecco i progressi

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Fermare i finanziamenti ai gruppi terroristici, bloccare il traffico di armi e combattere la radicalizzazione nelle prigioni e nelle scuole rappresentano la priorità della Commissione per la realizzazione di un’Unione della sicurezza efficace e sostenibile.

Le azioni volte a combattere il terrorismo e la criminalità organizzata partono principalmente da azioni mirate contro i traffici illeciti di finanziamenti: ad ormai un anno dalla creazione dell’Ufficio contro il terrorismo nel giugno 2016, si può fare un breve bilancio dei progressi compiuti. Decisa è stata l’azione della Commissione sia nel supportare una regolazione che aumenti i controlli (e a volte vieti) l’uso di determinati materiali esplosivi, sia nel contrastare i traffici di denaro sporco, soprattutto nei Paesi terzi, dove mancano dei controlli locali in questo campo.

Determinante è stato il supporto dell’Europol e dei servizi informatici per la creazione di efficienti controlli, mirati a contrastare la propaganda terroristica che fomenta la radicalizzazione e l’estremismo; si è giunti così ad inizio febbraio di questo anno al lancio di un network sulla prevenzione nazionale.

Infatti, è opinione comune che una delle migliori armi per combattere queste fonti di atrocità sia la condivisione di informazioni tra i vari livelli, nazionale ed europeo (in questo campo i progressi sono stati raggiunti nel campo dei controlli dei titoli di viaggio e del cyberbullismo).

Infine, non mancano misure volte ad aumentare il controllo dei confini esterni, che si sono concretizzate nella creazione di una Guardia europea costiera e dei confini.

Le azioni future (il cui avanzamento è oggetto di alcuni report ogni mese) girano intorno a due idee fondamentali, l’una rivolta al combattere con forza e determinazione il terrorismo e suoi simili, l’altra volta a creare un’organizzazione amministrativa europea in grado di prevenire questi fenomeni.

 

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