Unicef: mortalità   infantile in calo, ma non basta

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Secondo i nuovi dati resi noti dall’Unicef, la mortalità   infantile nel mondo è calata nel 2008 e sono stati compiuti progressi in molti Paesi, ma tale miglioramento è ancora insufficiente per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio.
«Anche se nel 2008 i tassi di mortalità   infantile sotto i cinque anni sono calati è inaccettabile che ogni anno 8,8 milioni di bambini muoiano prima di aver compiuto 5 anni» ha infatti osservato la direttrice generale dell’Unicef, Ann Veneman. Complessivamente, il 93% di tutte le morti al di sotto dei 5 anni che si verificano ogni anno nei Paesi in via di sviluppo avvengono in Africa e Asia, mentre addirittura il 40% di queste morti si verificano in appena tre Paesi: India, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo.
La mortalità   infantile al di sotto dei cinque anni è in calo dagli anni Novanta, con un tasso di diminuzione medio del 2,3% nel periodo 2000-2008 a fronte dell’1,4% medio del periodo 1990-2000. Si è passati da 90 morti ogni mille nati vivi nel 1990 a 65 nel 2008. Il numero complessivo annuo di decessi tra i bambini sotto i 5 anni nel 2008 è sceso a 8,8 milioni, rispetto ai 12,5 milioni del 1990, anno di riferimento per gli Obiettivi di sviluppo del Millennio.
Il Rapporto dell’Unicef evidenzia progressi in ogni regione del mondo e anche in alcuni dei Paesi meno sviluppati, soprattutto grazie all’uso di zanzariere per prevenire la malaria, alle vaccinazioni e ad integratori quali la vitamina A. In vari Paesi, perà², i progressi sono lenti o inesistenti, sottolinea l’organismo dell’ONU, secondo cui il progresso puಠessere accelerato anche negli ambienti più poveri, attraverso programmi sanitari integrati e monitorati, su base comunitaria, mirati ad affrontare le principali cause di morte: polmonite, diarrea, affezioni neonatali, malaria, HIV e malnutrizione.

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