Nell’UE un bambino su cinque vive in condizioni di povertà , addirittura uno su tre in Romania, e la situazione è in continuo peggioramento a causa della crisi economica, per questo la rete di organizzazioni europee Eurochild ha chiesto all’UE di intervenire urgentemente per evitare che ulteriori tagli di bilancio in vari Stati membri possano avere ricadute pesanti sull’infanzia.
Risparmi nel breve termine in certi casi significano costi nel lungo periodo, così riduzioni fiscali possono indurre futuri costi sociali elevati. «La prevenzione è sempre meglio della cura, ma essa richiede sforzi per ridurre le inequità strutturali» osserva Eurochild, che ritiene necessario garantire a tutti servizi affidabili, accessibili e di qualità , in particolare per quanto concerne le cure all’infanzia, l’educazione e le politiche per la famiglia che comprendano flessibilità di orari e congedi parentali ben pagati.
Nonostante le indicazioni di lotta alla povertà infantile affermate dal Consiglio Europeo nel 2008, Eurochild sottolinea come esista un’ampia distanza tra le aspirazioni e la realtà , mentre la crisi attuale rischia di minare gli impegni presi in passato. Per questo, la rete di un centinaio di organizzazioni di 34 Paesi europei impegnate per i diritti dei minori chiede agli Stati membri e alle istituzioni dell’UE di rafforzare l’azione europea sulla base di alcuni elementi principali: target e obiettivi chiari per la riduzione della povertà ; analisi annuale sulla povertà infantile e sull’inclusione sociale infantile; monitoraggio sui progressi compiuti dagli Stati membri; maggior partecipazione degli addetti ai lavori; rafforzamento dell’apprendimento reciproco; connessione chiara tra la lotta alla povertà infantile e la garanzia dei diritti dei minori.