Invito alla lettura: “1914”

di Luciano Canfora, (ed. Sellerio 2006)

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 Ne 1914, volume edito per la prima volta da Sellerio nella collana “Alle 8 della sera” nel 2006 e riproposto ne “La memoria” nel 2014, Luciano Canfora tratta del processo storico che portò l’Europa a passare dalla Belle Époque di inizio Novecento a precipitare nei bui anni della Prima guerra mondiale. «A partire da un anno scelto come epocale, si può marciare in avanti o arretrare; questo non è un giuoco astratto: è il problema dei problemi per gli storici che seguono la diacronia, la successione degli eventi».

Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, si compie l’ultimo atto di un lungo processo che aveva scosso l’Europa a partire da decenni prima. L’attentato «contro l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero d’Austria, cambia il destino del mondo» facendo precipitare in primo luogo l’Europa e successivamente anche potenze provenienti da altri continenti. L’ultimatum austriaco alla Serbia si rivela insostenibile e le potenze iniziano reciprocamente ad inviarsi dichiarazioni di guerra. Mentre anche Francia, Germania, Russia e Regno Unito  iniziavano a inviare soldati nelle zone di conflitto, l’Italia rimaneva al di fuori degli scontri, divisa tra interventisti e neutralisti. Nel maggio 1915, però, la situazione mutò repentinamente e anche il Parlamento di Roma, «sotto la pressione della piazza», dichiarò guerra all’Austria, rompendo la Triplice Alleanza del 1882. «Il maggio del 1915, le famose “radiose giornate di maggio”, sono un colpo di Stato de facto che porta l’Italia in quell’avventura che sarà poi la matrice del fascismo. Il quale ha la sua culla nella vicenda bellica».

La guerra si rivelò presto essere, nella definizione di Benedetto XV, «un’inutile strage», causa della morte di milioni di uomini che sacrificarono le loro esistenze per consentire al loro Paese di poter avanzare nella conquista di qualche metro su territori di frontiera. La diplomazia servì a poco in quelle condizioni di guerra totale, spesso utilizzata per fomentare rancori nei popoli avversari.

Al termine del conflitto, nel 1918, si poté affermare che «la guerra – nonostante le forze politiche le più diverse vi si siano impegnate in modo così incosciente, temerario e senza badare alle conseguenze – fu matrice della trasformazione radicale del continente europeo, della sua fisionomia politica. E fu anche la matrice, la culla, il terreno di cultura della involuzione autoritaria e poi fascistica che prese le mosse esattamente dagli esiti del conflitto» .

Luciano Canfora descrive processi complessi e spesso di difficile interpretazione, nonché di ardua divulgazione, con un linguaggio e uno stile essenziali, chiari e limpidi che consentono al lettore di poter comprendere i meccanismi e le vicende che portarono il mondo a precipitare in quel burrascoso vortice senza uscita che fu la Prima guerra mondiale.

La lettura de 1914 di Luciano Canfora si rivela essere fondamentale se si vuole comprendere meglio un periodo storico che segnò in maniera indelebile la storia comune dei Paesi europei e che ancora oggi mostra le sue propaggini. L’Europa di oggi risente fortemente della Prima guerra mondiale e la lettura di questo importante saggio storico consente ancora una volta di comprendere come l’unità europea sia una necessità imprescindibile della contemporaneità per evitare il ripetersi di tragiche situazioni.

Scheda a cura di Jacopo Giraudo 

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