Era stata calendarizzata per i giorni 7-11 gennaio 2010 una missione di una delegazione di europarlamentari in Iran. L’annuncio del rinvio è stato dato dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehman-Parast, dopo che gli stessi parlamentari che avrebbero dovuto prendervi parte si erano definiti contrari alla missione a causa della repressione in atto nel Paese.
Inviti all’annullamento della visita sono venuti anche da alcuni deputati statunitensi che avevano scritto una lettera in tal senso al presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek; a favore di una sua effettuazione, nonostante le tensioni degli ultimi giorni, si è invece espressa la capo-delegazione Barbara Lochbihler (Verdi europei).
La nuova data della missione sarà decisa, stando alle parole di Ramin Mehman-Parast, «sulla base di un accordo bilaterale».Tale accordo, perà², sembra piuttosto lontano visto il ripetersi di tensioni su questioni quali il nucleare (Teheran rischia sanzioni che potrebbero essere strumentalizzate dal regime iraniano) e la gestione delle proteste di piazza (con l’arresto di numerosi cittadini stranieri).