La Commissione Europea vuole rafforzare i controlli sulla corretta applicazione dell’acquis di Schengen negli Stati membri, così da garantire che i cittadini europei possano effettivamente viaggiare all’interno dello spazio Schengen senza essere sottoposti a controlli.
Lo spazio senza frontiere interne, il cosiddetto spazio Schengen, corrisponde attualmente al territorio di 25 Paesi: 22 Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria) e tre Paesi associati (Norvegia, Islanda e, dal dicembre 2008, Svizzera).
Questo spazio, sottolinea perಠla Commissione, è basato sulla fiducia fra gli Stati membri nella reciproca capacità di attuare pienamente le misure d’accompagnamento che permettono l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne: «Gli Stati membri, ad esempio, eseguono i controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen non solo a tutela dei propri interessi, ma anche per conto di tutti gli altri Stati membri in cui potrebbero recarsi le persone che hanno attraversato tali frontiere». àˆ quindi necessario uno specifico meccanismo di valutazione che garantisca la fiducia reciproca fra gli Stati membri e la loro capacità di applicare effettivamente ed efficacemente tutte le disposizioni dell’acquis di Schengen.
Il meccanismo di valutazione proposto dalla Commissione instaura norme trasparenti, efficaci e chiare quanto al metodo da applicare nelle valutazioni; in particolare, la valutazione dovrebbe prestare attenzione al rispetto dei diritti fondamentali nell’applicazione dell’acquis di Schengen. La proposta dell’esecutivo europeo riguarda tutte le parti della cooperazione Schengen, segnatamente in materia di frontiere esterne, politica dei visti, cooperazione di polizia e sistema d’informazione Schengen. Il nuovo meccanismo rafforza l’attuale sistema di controlli periodici sul posto negli Stati membri e introduce visite senza preavviso per garantire che le disposizioni dell’acquis di Schengen siano applicate sempre e correttamente. La proposta prevede programmi di valutazione pluriennali per le visite sul posto e fissa norme chiare sul seguito da dare ai risultati delle valutazioni. Il nuovo meccanismo rispecchia la situazione giuridica venutasi a creare dopo l’integrazione dell’acquis di Schengen nell’ambito dell’Unione Europea e l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, toccherà ora a Parlamento Europeo e Consiglio decidere congiuntamente in merito alla proposta.