Eguaglianza di genere in Europa: pochi miglioramenti dal 2005

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L’Istituto europeo per l’eguaglianza di genere (European Institute for Gender Equality – EIGE), centro europeo creato ad hoc per studiare il fenomeno sociale del divario di genere, ha pubblicato l’Indice di equità di genere 2015.

Introdotto nel 2013 con l’obiettivo di analizzare l’andamento dell’eguaglianza di genere negli Stati membri, l’Indice prevede un punteggio compreso tra 0 e 100 ed è costruito su sei fattori di analisi (lavoro, soldi, conoscenza, tempo, potere, salute), affiancati da due elementi variabili (violenza contro le donne, altre disuguaglianze); inoltre, tiene conto delle priorità delle politiche europee e ne valuta l’impatto sugli Stati membri.

Secondo una serie storica costruita dall’EIGE, tra il 2005 e il 2012 c’è stato un lieve miglioramento delle condizioni delle cittadine europee, e il punteggio è cresciuto da 51,3 a 52,9; tuttavia, se si osservano i diversi Stati membri la situazione appare disomogenea, a causa delle singole priorità politiche.

Nel 2015 il miglioramento più significativo a livello europeo riguarda il fattore potere, passato da un punteggio di 31,4 nel 2005 a 39,7 nel 2012); al contrario, meno performante è l’elemento tempo, riferito all’ineguale divisione del lavoro non retribuito tra uomini e donne nella sfera privata, che rappresenta il principale ostacolo alla parità di genere in UE.

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