
Il 12 agosto, i ministri degli esteri di 24 Stati, UE e non, hanno firmato – insieme alle commissarie europee Kaja Kallas, Dubravka Šuica e Hadja Lahbib – una dichiarazione congiunta in cui si esprime la necessità di intervenire urgentemente sulla catastrofe umanitaria in atto a Gaza da quasi due anni.
La lettera insiste sui seguenti punti: non solo le carestie, i costanti bombardamenti e le uccisioni – persino presso i punti di distribuzione dei viveri – rendono la situazione insostenibile, ma è anche l’atteggiamento ostruzionistico da parte del governo di Israele nei confronti delle ONG e degli operatori umanitari a compromettere pesantemente il quadro. Pertanto, viene invocata la necessità di giungere a un cessate il fuoco che possa generare una de-escalation, e auspicabilmente il rilascio degli ostaggi e l’accesso senza ostacoli degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
I Paesi che hanno firmato questo documento sono: Australia, Belgio, Canada, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
Per approfondire: Dichiarazione congiunta