Nel bel mezzo della pandemia di Covid 19, arrivano segnali incoraggianti per l’Europa dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO), che ha pubblicato a fine marzo il rapporto 2020.
Con una crescita importante nel settore sanitario e digitale, l’Unione Europea si è dimostrata particolarmente attiva nel deporre presso l’EPO le domande di brevetto, domande che giungono da tutti i Paesi del mondo. Le cifre sono eloquenti: 65.854 domande da parte dell’UE, 44.293 da parte degli Stati Uniti e 13.432 da parte della Cina. Fra i primi 20 Paesi del mondo, 11 sono Paesi europei.
Giudicata molto buona dall’EPO anche la performance italiana che nel 2020 ha presentato 4.600 domande di brevetto.
Un buon risultato quindi per l’Europa e per l’Italia che fanno ricerca e che innovano, scaldando in tal modo i motori della ripresa economica.