Diari d’Europa #345 – Buon vino fa buon sangue

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La competizione tra Italia e Francia è storia antica e su più fronti.
Dai tempi di Giulio Cesare a passeggio nelle Gallie fino alle recenti incursioni francesi in spazi di “interesse” italiano, come in Libia; dai tempi di Coppi e Bartali sulle strade del Tour de France ai mondiali di calcio, fino alla sfida italo-francese per il futuro della “Ferrovia delle meraviglie” Cuneo-Ventimiglia-Nizza.
Ma la lotta continua anche su un altro fronte particolarmente sensibile, quello del vino, con la sfida italo-francese alla conquista dei mercati mondiali. E qui, sul campo difficile del 2020, non c’è stata partita.
Nei tempi grami che viviamo, con le esportazioni in caduta libera, l’Italia ha limitato i danni, molto meglio della Francia: ridotta l’esportazione dei vini italiani del 2,7%, di quelli francesi del 10,8%.
Ci conforta che nel mondo, in questi tempi di pandemia e in attesa dei vaccini, l’Italia contribuisca a tenere su il morale del mondo quasi cinque volte di più che la Francia.

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