Diari d’Europa #336 – Deboli le università, pochi i laureati

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L’Italia è parecchio indietro per numero di laureati, colpa anche del debole sostegno finanziario alle nostre Università.
Vi destiniamo solo lo 0,4% del nostro Prodotto interno lordo (Pil), meno della metà della media UE (0,9%) e metà di Spagna e Portogallo.
Meglio non guardare verso l’alto della classifica UE, guidata da Austria e Finlandia, che sulle Università investono ben quattro volte (1,6%) la percentuale di Pil rispetto all’Italia.
E così finisce che, con i pochi soldi assegnati alla formazione universitaria e i pochi destinati ai laureati (sempre che trovino lavoro), ci avviamo verso un Paese sempre più in difficoltà a reggere alla competizione internazionale e ad assicurarsi un futuro migliore.

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