Diari d’Europa #29 – Il prezzo del petrolio inciampa nel coronavirus

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Il prezzo del petrolio inciampa nel coronavirus

Oro nero, energie fossili, petrodollari, interessi geostrategici, prezzo della benzina, sono alcuni aspetti legati al petrolio che hanno riempito le pagine della nostra recente storia e hanno orientato non solo i rapporti internazionali e le politiche di tanti Paesi ma hanno disegnato i nostri modi di vivere, di viaggiare e di consumare. Hanno avuto un ruolo importante nel segnare le differenze fra ricchi e poveri e hanno soprattutto portato il Pianeta a soffocare nell’inquinamento e a subire cambiamenti climatici.
L’arrivo improvviso del coronavirus ha scombussolato questo enorme castello che si pensava solido e incrollabile. Circa la metà degli abitanti del Pianeta vive chiusa in casa da più di un mese, i mezzi di trasporto sono fermi e l’economia gira al rallentatore. Ieri, il prezzo del petrolio è crollato così in basso da toccare, per un breve periodo, valori negativi. Significa che le eccedenze di petrolio erano tali che investitori e speculatori si sono ritrovati a dover pagare acquirenti disposti a comprare petrolio per riequilibrare un’ingente offerta e una richiesta ridotta al minimo.
Che sia giunto finalmente il momento di ripensare e investire seriamente in un futuro verde, accelerando la transizione verso un altro sistema energetico, rinnovabile e più rispettoso dell’uomo e del Pianeta ? Altro messaggio in codice che ci manda il coronavirus.

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