Darfur del Nord: la comunità internazionale chiede una pausa umanitaria a El Fasher

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La città di El Fasher, nel Darfur del Nord, Sudan, si trova da oltre un anno sotto assedio dal gruppo paramilitare  RSF (Rapid Support Forces). Centinaia di migliaia di civili sono bloccati senza cibo, medicine e beni essenziali. Le cucine comunitarie hanno chiuso per mancanza di rifornimenti e i prezzi dei pochi prodotti disponibili sono saliti a livelli insostenibili. Nei campi per sfollati interni attorno alla città la carestia è stata confermata già nell’agosto 2024 e da allora si è diffusa ulteriormente. La situazione sanitaria è resa ancora più grave dall’aumento dei casi di colera.

Davanti a questa emergenza, commissari europei, ministri degli esteri e rappresentanti di oltre venti Paesi e organizzazioni internazionali hanno lanciato un appello congiunto per una pausa umanitaria. L’obiettivo è permettere l’ingresso di aiuti umanitari, la distribuzione di cibo e cure mediche, oltre a garantire un passaggio sicuro per i civili che desiderano lasciare le aree di combattimento.

I firmatari chiedono in particolare alla RSF di porre fine all’assedio di El Fasher, come già richiesto dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e di consentire corridoi umanitari. Alle forze armate sudanesi (SAF) viene chiesto invece di facilitare il lavoro delle organizzazioni umanitarie, rinnovando l’accordo per una pausa umanitaria e aprendo in modo stabile il valico di Adré.

La comunità internazionale sottolinea anche le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario segnalate negli ultimi mesi: attacchi a mercati e ospedali, violenze contro donne e ragazze, massacri nei campi per sfollati. La Corte penale internazionale ha già affermato che ci sono ragionevoli motivi per ritenere che siano stati commessi crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Il messaggio è chiaro: la protezione dei civili deve essere garantita e l’accesso umanitario reso immediato e sicuro.

Per maggiori informazioni:  Dichiarazione congiunta dei donatori sulla situazione a El Fasher, Sudan e dintorni, da parte di 30 donatori 

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