Da Kyoto a Parigi giorno per giorno: 28 Dipendenza energetica UE

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In attesa dell’avvio a Parigi, il prossimo 30 novembre, della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), la redazione APICE propone alcuni spunti sul tema dell’ambiente tratti da
Agenda sussidiario 2015-2016 “Passato, presente, ambiente”, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Cuneo, 2015.

Dipendenza energetica UE.

A cura di Adriana Longoni

«L’UE consuma 1/5 dell’energia prodotta nel mondo, pur possedendo una percentuale molto ridotta di riserve energetiche. Fortunatamente, il nostro portafoglio, o mix energetico, è ben diversificato a livello europeo: basti pensare alle dighe in Austria, alle miniere di carbone in Polonia, alle centrali nucleari in Francia, alle piattaforme petrolifere nel Mare del Nord e ai giacimenti di gas in Danimarca».

«Acquistiamo il petrolio dai Paesi dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) e dalla Russia e importiamo gas da Algeria, Norvegia e Russia. Tutto questo ci costa oltre 350 miliardi di Euro All’anno. (…) Non abbiamo scelta. I Paesi dell’UE devono essere solidali e efficienti, fissare obiettivi ambiziosi e collaborare se vogliono diversificare le loro fonti energetiche e i canali di approvvigionamento».

Commissione europea, Le politiche dell’Unione Europea: Energia (2014)

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