Le regioni e le città europee hanno assunto una posizione netta sulla proposta di bilancio a lungo termine (QFP) dell’UE per il periodo 2028-2034: la politica di coesione deve restare autonoma e pienamente basata sul territorio. Nella riunione del 2 dicembre, la commissione COTER (Politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE) del Comitato europeo delle Regioni (CdR) ha infatti approvato il progetto di parere sul futuro QFP, sottolineando l’opposizione alla fusione della coesione con altri strumenti e chiedendo modifiche significative al pacchetto proposto dalla Commissione il 16 luglio. L’obiettivo è mantenere la coesione come pilastro della solidarietà europea, evitando una centralizzazione che rischierebbe di allontanare le politiche dalle esigenze reali dei territori.
Il CdR chiede, quindi, di mantenere separate le linee di bilancio per coesione e politica agricola, di garantire che tutte le regioni – non solo le più svantaggiate – continuino a beneficiare dei fondi europei e preservare principi ritenuti “non negoziabili”: approccio territoriale, gestione condivisa e partenariato multilivello. La commissione COTER si è, inoltre, espressa a favore delle cinque nuove fonti di entrate proposte dalla Commissione per rafforzare il bilancio UE.
Il progetto di parere sarà ora discusso con i correlatori del PE e verrà sottoposto al voto finale della plenaria del CdR del 4-5 marzo 2026. Durante la plenaria saranno anche discusse le approvazioni di un secondo progetto di parere dedicato al ruolo del settore privato nel rafforzamento della coesione dopo il 2027 e di una serie di futuri pareri su regolamenti settoriali chiave del QFP 28-34 (i piani di partenariato nazionali e regionali, i fondi strutturali come FESR, Interreg e Fondo di coesione, il Meccanismo per collegare l’Europa e il nuovo quadro di riferimento per l’efficacia dell’attuazione).
Per maggiori informazioni: il comunicato del CdR
