Il 18 novembre è stato raggiunto un accordo preliminare tra la Commissione del Parlamento Europeo delle libertà civili e il Consiglio per l’istituzione dell’EU Talent Pool, una piattaforma digitale pensata per facilitare il reclutamento dei lavoratori non europei nell’ambito di professioni carenti a livello europeo, come ingegneri civili ed elettrici o medici specialisti.
Gli Stati membri, che parteciperanno su base volontaria, dovranno garantire che sia i datori di lavoro sia gli enti intermediari siano legalmente stabiliti in Europa e che rispettino le norme vigenti in ambito di assunzioni e condizioni di lavoro. I possibili candidati dovranno dichiarare competenze e qualifiche. Sulla piattaforma, le aziende dovranno indicare la mansione richiesta, il luogo di lavoro e i recapiti del datore di lavoro e potranno scegliere se dichiarare la retribuzione iniziale prevista.
Attraverso questa nuova piattaforma – che entrerà in vigore se approvata dal Parlamento e dal Consiglio e sarà presentata attraverso una campagna informativa – i paesi partecipanti potranno accelerare le procedure di immigrazione, tramite il reclutamento dei candidati, per quanto l’EU Talent Pool non garantirà il rilascio di permessi di soggiorno o lavoro.
Al termine dell’incontro, la relatrice Abir Al-Sahlani ha dichiarato che la creazione di tale piattaforma è un’enorme vittoria per l’Europa, per le sue compagnie e per la sua economia. È inoltre un ottimo strumento per “per creare percorsi più sicuri e legali verso l’UE, garantendo al contempo la protezione di chi cerca lavoro contro lo sfruttamento” e che “può essere sfruttato per aiutarci a riconquistare il nostro vantaggio competitivo come Unione”.
Per ulteriori informazioni: EU Talent Pool, raggiunto un accordo













