Eurostat: cifre chiave UE 2025, una panoramica dell’Europa

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Il 9 luglio scorso Eurostat ha pubblicato “Cifre chiave sull’Europa 2025” con l’obiettivo di fornire una panoramica dello stato dell’UE in tutti i suoi aspetti. Il documento è formato da 3 parti:

 Persone e società

 Economia e business

 Ambiente e risorse naturali

Al primo gennaio 2024 vivevano in Europa 449.3 milioni di persone, 1.6 milioni in più rispetto all’anno precedente. Secondo l’Eurostat la popolazione arriverà a 453.3 milioni nel 2026 per poi passare a 419.5 nel 2100. Ciò comporta cambiamenti nei paesi membri: vi sono alcuni, come la Croazia o la Bulgaria, che soffrono maggiormente per la decrescita della popolazione, dovuta al forte calo di nascite, tuttavia controbilanciato dall’immigrazione come nel caso anche del nostro paese. Causa del calo di nascite è il tasso di fertilità, attestato a 1.38 figlio per donna. Conseguenza del calo demografico è l’invecchiamento della popolazione, ciò grava sulle casse pubbliche dei paesi membri, ma il numero di anziani dai 3.7 milioni del 2004 scenderà al milione e mezzo nel 2100. Il processo sopra descritto è attenuato dall’immigrazione. In Europa al 1°gennaio 2024 erano presenti 43 milioni di cittadini stranieri e contemporaneamente sono state richieste 911 940 permessi di asilo, perlopiù da parte di afgani, venezuelani e siriani.

All’interno dell’Unione europea nel 2024 l’occupazione tra i 20 e i 64 anni è del 75,8%. Vi sono paesi poi con un’occupazione superiore alla media, come i Paesi Bassi (83,5%) mentre altri sono al di sotto di essa come l’Italia (67,1%). Ma a preoccupare molto l’UE sono anche i tassi di disoccupazione tra i 20 e i 64 anni. Dopo il picco nel 2014 con l’11% ora si è attestata al 5,9% dieci anni dopo. Decisamente peggiore la disoccupazione giovanile, pari al 14,9% nel 2024.

Uno dei più grandi problemi che l’Europa si è trovata ad affrontare è stata l’inflazione. Essa era al 2,9% nel 2021 con conseguente aumento dei prezzi alimentari del 9,2% nel 2022, tendenza confermata con tassi minori nei 2 anni successivi. A livello europeo l’inflazione ha toccato il culmine del 11,5% nell’ottobre 2022, da dicembre 2024 si è poi attestata al 2,7%.

L’ UE è un grande paese esportatore di merci; infatti, il valore delle esportazioni verso paesi non UE nel 2024 ha un valore di € 2,584 miliardi. Nel 2024 il paese che ha importato merci dell’UE è stata l’America con il 20,6% seguite da Regno Unito e Cina, al contempo l’UE importa 21,3% delle merci dalla Cina. Tra il 1999 e il 2024 all’interno dell’UE è aumentato dal 69,4% al 73,6% il settore dei servizi, l’industria è diminuita dal 22,4% al 19,1%, tendenza confermata dalle costruzioni e agricoltura. Tra il 2023 e 2024 sono aumentati tutti i settori tranne l’industria, calata del 2,1%.

Uno dei problemi che stanno più a cuore all’UE è indubbiamente la causa ambientale.

Connesso alla lotta per l’ambiente l’UE lotta per ridurre le emissioni di Co2 che nel 2023 erano pari a 3,1 miliardi di tonnellate,

causa industrie e trasporti. Essi hanno aumentato le loro emissioni del 17,9% a livello globale, mentre nello stesso lasso di tempo tutte le altre voci inquinanti sono state ridotte. Inoltre, all’ interno dell’UE ha assunto una grande importanza l’economia ambientale, costituita da attività inserite nella gestione ambientale e delle risorse naturali. Nel complesso dà lavoro a 6,7 milioni di persone nel 2022, il 97,7% in più rispetto al 2002.

Per maggiori informazioni: Eurostat

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