La salute dello stato di diritto nell’UE 

19

Lo stato di diritto è un principio fondamentale senza il quale non esiste democrazia: nell’ultimo anno, tuttavia, è stato messo a dura prova, come sottolinea la relatrice Ana Catarina Mendes, vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo: “La democrazia si fonda sulla separazione dei poteri, sulla libertà di stampa, sull’accesso alla giustizia e sul rispetto delle libertà fondamentali. Senza questi elementi, lo Stato di diritto diventa una formalità vuota – e si apre la strada all’autoritarismo”. Esaminando la relazione della Commissione sullo Stato di diritto per il 2024, valutata annualmente dai deputati del Parlamento, emerge un peggioramento della tutela delle minoranze e dei gruppi vulnerabili, con particolare attenzione alle persone LGBTIQ+.

I membri del Parlamento, inoltre, condannano l’intenzione della Commissione di ritirare la proposta di direttiva sulla parità di trattamento e chiede la criminalizzazione dei discorsi d’odio a livello europeo. I deputati mettono anche in guardia dagli attacchi alla libertà di stampa,  tramite l’uso di spyware contro giornalisti e società civile, e la diffusione della disinformazione che mina i processi democratici. Per questo motivo è stata richiesta l’attuazione completa delle normative UE di recente adozione, tra cui il regolamento europeo sui servii digitali (Digital Services Act) e la legge europea sulla libertà dei media (European Media Freedom Act). Sono necessari quindi nuovi strumenti a disposizione dell’UE per vincolare in modo più diretto il disborso dei fondi europei per il rispetto dello stato di diritto, invitando anche la Commissione ad accertarsi che i fondi europei raggiungano i beneficiari finali, anche tramite meccanismi di finanziamenti diretto. A livello europeo, l’Ungheria è il paese più controllato in questi aspetti, siccome l’amministrazione Orban è risultata  più volte colpevole di violazioni esplicite dei valori dell’UE, facendo riferimento all’influenza politica sulla procura e all’uso improprio dei fondi europei. Il Parlamento invita dunque il Consiglio a sbloccare le procedure dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea rimaste in sospeso riguardanti le “violazioni gravi e persistenti dei valori fondamentali dell’Unione Europea” da parte di uno stato membro.    

Per approfondire: Il comunicato del PE

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here