Romania e Bulgaria ancora fuori dallo spazio Schengen

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Il Consiglio Giustizia e affari interni non ha trovato l’accordo per estendere lo spazio dell’Europa senza frontiere a Romania e Bulgaria. Il no di Finlandia e Paesi Bassi non è stato superato dal compromesso proposto dalla presidenza polacca (in base al quale l’eliminazione delle frontiere avrebbe dovuto essere graduale e progressiva a partire dal 31 di ottobre) e dato che le decisioni in materia di acquis Schengen richiedono l’unanimità   Bucarest e Sofia dovranno attendere ancora per l’eliminazione dei controlli alle frontiere.
Il ministro per l’Immigrazione dei Paesi Bassi Gerd Leers ha spiegato la sua opposizione all’ampliamento con l’irreversibilità   di una simile decisione ed esplicitando i suoi dubbi sul pieno accoglimento dell’acquis Schengen da parte dei due Paesi, in particolare in tema di lotta alla corruzione e al crimine organizzato.
Quest’ultimo argomento è stato utilizzato anche dalla ministra finlandese Pà ¤ivi Rà ¤sà ¤nen che ha manifestato una disponibilità   a tornare sull’argomento nell’estate 2012 quando saranno pubblicati i prossimi rapporti della Commissione Europea sullo stato di adozione dell’acquis da parte di Romania e Bulgaria.
La presidenza polacca non ha nascosto la sua delusione: il ministro degli Interni polacco Jerzy Miller ha detto di aver tratto «tristi conclusioni sulla reciproca fiducia tra gli Stati membri» e ha parlato di «rottura delle promesse contenute nei Trattati di adesione» con i due Paesi che «hanno fatto enormi sforzi in tema di lotta alla corruzione e, dallo scorso aprile, hanno protetto le frontiere esterne dell’UE secondo le regole di Schengen».
Delusione e preoccupazione sono state espresse anche dalla Commissione Europea e da molti eurodeputati, preoccupati sia per le «attitudini populiste» dei governi di Paesi Bassi e Finlandia sia per l’impatto negativo che questo rifiuto puಠavere sul futuro dell’Unione Europea.

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