La consueta Relazione annuale è stata presentata in occasione delle riunione dei ministri per lo Sviluppo dei Paesi UE: la Commissione Europea si conferma il principale soggetto erogatore di aiuti allo sviluppo con un impegno di 11 miliardi di euro (derivanti dal budget UE e dal Fondo Europeo per lo Sviluppo) che, per il 2010, sono stati destinati prioritariamente al perseguimento degli Obiettivi del Millennio e al sostegno dei Paesi in via di sviluppo nel fronteggiare la crisi economica e l’instabilità dei prezzi dei generi alimentari.
Il perseguimento degli Obiettivi del Millennio richiede, secondo la Relazione, un «ulteriore sforzo» al quale la Commissione Europea ha «aperto la strada» annunciando nel settembre 2010 stanziamenti per un miliardo di euro e che sta proseguendo con una politica per lo sviluppo orientata al futuro, alla crescita inclusiva, allo sviluppo sostenibile e alla protezione della democrazia e dei diritti umani.
In tema di sicurezza alimentare, lotta alla fame nel mondo e alla povertà la Commissione Europea ha stanziato nel 2010 un miliardo di euro – già erogati per l’80%- destinati a 222 progetti di cui hanno beneficiato oltre 50 milioni di persone.
Un’altra dimensione importante dell’intervento UE per lo sviluppo riguarda le azioni e le risorse destinate al sostegno della democrazia e dei diritti umani che «come hanno dimostrato i recenti eventi del mondo arabo rappresentano il prerequisito essenziale dello sviluppo sostenibile».
L’ EIDHR, European Instrument for Democracy and Human Rights, stanzia per il periodo 2007-2013 oltre 1 miliardo di euro, 69 milioni sono stati stanziati nel 2010 per 66 inviti a presentare proposte e 434 progetti. Tra gli interventi realizzati il Rapporto cita le azioni di contrasto alla tortura fisica e psicologica in Perù e Guatemala e gli interventi di assistenza allo svolgimento di elezioni democratiche in molti Paesi tra cui il Sudan con un progetto finalizzato alla promozione del voto tra le donne.
Altri interventi hanno avuto per oggetto la promozione dell’accesso ai servizi essenziali quali l’educazione (Bangladesh) l’acqua potabile (Samoa), il sostegno al mercato dei prodotti agricoli (Nicaragua ed Etiopia).
Dal punto di vista geografico il 30% delle risorse, cioè 3,23 miliardi di euro, è stato destinato all’Africa (24% all’Africa sub-saharina 6% al nord Africa); il 19% (2,06 miliardi) all’Asia, il 9% (934 milioni) all’America Latina e 116 milioni all’Oceania e all’Australia Le risorse destinate ai Paesi dell’Europa orientale e allo strumento di preadesione ammontano a 2,23 miliardi di euro (pari al 21% del totale).