Circa 2500 km percorsi tra quattro nazioni, due grandi città, località minori e luoghi rievocativi, ma soprattutto momenti di informazione, di confronto e di dialogo tra un gruppo di persone curiose e attente, capitanate da due espertissime guide, supportate da una efficiente equipe tecnica: ecco in breve gli ingredienti del viaggio studio organizzato dall’Associazione Apice a conclusione della prima annualità del progetto PACE, finanziato dalla CRC di Cuneo.
Il 6 aprile al nostro arrivo in Belgio abbiamo trovato ad accoglierci Adriana Longoni, co-fondatrice di Apice e a lungo vicepresidente, in una Bruxelles multiculturale e multilinguistica, ancora scossa dagli ultimi tragici attentati terroristici e ovattata nella sua routine quotidiana. Forti sono state le emozioni in Place de la Bourse quando i nostri sguardi si sono posati sulle candele, i fiori, e le bandiere omaggio alle decine di vittime. Proseguendo poi la visita alle maggiori istituzioni, quali il Parlamento, la Commissione e il Comitato Economico Sociale Europeo, abbiamo avuto la possibilità di interagire direttamente con i funzionari i quali hanno contribuito a fornire una panoramica, tanto storica quanto attuale, sui complicati fenomeni che caratterizzano l’Unione.
Partiti alla volta della splendida città di Strasburgo, crocevia dell’Europa continentale e sede del Parlamento Europeo e della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, abbiamo varcato quei confini tanto contesi, alla scoperta dei luoghi protagonisti della prima guerra mondiale: il settore fortificato di Verdun sulle rive della Mosa, Schirmeck e il memoriale dell’Alsazia Mosella, ritagliando un profondo spazio di riflessione, grazie a racconti e documentari, a testimonianza delle storiche migrazioni forzate e dei conflitti armati. Abbiamo poi terminato il nostro viaggio con una tranquilla visita al pittoresco villaggio di Riquewihr al centro della zona vitivinicola del Riesling, assaporando la bellezza del paesaggio e la buona cucina di queste terre oggi amiche.
Un viaggio, crediamo, ben riuscito, che ha raccontato di politica, di numeri, di storia, di guerra, di pace, di cultura, che ci ha visti un po’ turisti e un po’ cittadini attivi e appassionati, protagonisti consapevoli di quest’Europa tartaruga, un viaggio che ha alimentato il nostro senso critico e ci prepara a partire per un altro viaggio, quello verso un futuro più concreto e condiviso.
Elena Tassone