
La questione della gestione dei flussi migratori rimane centrale, e forse sempre più rilevante, nelle politiche europee. Nonostante le possibili opinioni contrastanti su queste tematiche, l’immigrazione porta al Paese ospitante risorse sia in termini di forza lavoro che demografiche; la questione aperta rimane come tali risorse vengano gestite.
Qua di seguito, questa scheda vuole presentare in breve una panoramica e un confronto sulle recenti politiche per l’immigrazione adottate in 6 diversi paesi UE.
FRANCIA
LA CIMADE, organizzazione di solidarietà attiva in Francia, ha realizzato una panoramica sullo stato delle strutture di accoglienza e ricettive per i richiedenti asilo (Report link ) . Il flusso immigratorio in Francia del 2023 è equivalente a quasi il 150% di quello riportato nel 2006. Le persone di nazionalità africana sono la maggioranza, quando nel 2006 erano di origine europea.
- Integrazione: L’Amministrazione francese e il Servizio Civile hanno segnalato che la discriminazione é ancora diffusa, con la nazionalità come la terza maggior causa delle disuguaglianze verificate.
Dal 2024 gli afghani rappresentano uno tra i 10 maggiori gruppi etnici ad avere un permesso di soggiorno, il 57% però è disoccupato e con un basso livello di conoscenza della lingua francese.
- Impiego: viene segnalata, purtroppo, ancora l’esistenza di discriminazioni per il paese d’origine.
L’Istituto Nazionale per i Giovani e l’Educazione Popolare ha pubblicato una Guida all’Impiego dei Rifugiati, un strumento pubblico offerto alle imprese, che informa su questioni amministrative e legali nell’ambito dell’assunzione di persone rifugiate.
Il numero di laureati in ingresso è anche aumentato. Il tasso d’impiego rimane, però, nel primo anno pari al 41% per gli uomini, ma solo il 28% per le donne.
- Opinione pubblica: un report pubblicato dal ministero degli interni dimostra che 9700 crimini hanno avuto radici d’odio razziale, in aumento del 10% dal 2023. Le persone con origine africana sono quelle più soggette a rischio. (Report link)
- Accoglienza locale: l’Association Nationale des Villes et Territoires Accueillantes promuove una guida che si focalizza, in particolare modo, sulle iniziative di accoglienza offerte dalle biblioteche nazionali e dell’accesso egualitario alle strutture sportive (nello spirito delle olimpiadi di Parigi 2024)
LITUANIA
Molte riforme si stanno attuando grazie al progetto UE “Sviluppo e Miglioramento delle strutture di accoglienza” attraverso l’Agenzia Nazionale di Accoglienza e Integrazione.
- Integrazione: sono state sviluppate 4 ‘guide pratiche’ per incoraggiare l’impegno della società civile nel processo di integrazione.
- Impiego: il mercato del lavoro che accoglie forza lavoro straniera è per la maggior parte stagionale, per questo le procedure per i permessi temporanei sono state ridotte. Gli uomini sono i maggiori beneficiari di questi permessi, presenti soprattutto nell’edilizia, mentre le donne nei settori della ristorazione e dell’agricoltura
- Opinione pubblica: l’Istituto Nazione di Sociologia ha condotto alcuni studi su come parte della società civile percepisce la presenza di immigrati nelle loro comunità; tali ricerche segnalano soprattutto opinioni progressivamente più positive nel tempo verso coloro che sono emigrati per lavoro.
- Livello locale: nella municipalità di Jonava le recenti iniziative si sono dimostrate di successo; queste si concentrano su fornire strumenti per l’integrazione a 360 gradi, riuscendo ad ottenere il primato come comunità straniera più fluente in lituano. Al loro fianco, moltissime iniziative sono anche state dirette e ideate a parte da persone immigrate. (Link alle iniziative)
SVEZIA
I paesi baltici sono stati, in seguito allo scoppio del conflitto russo-ucraino, interessati da importanti flussi migratori provenienti dall’est, in questo contesto l’Istituto Norvegese per la Ricerca Urbana e Regionale ha condotto una valutazione delle politiche di accoglienza nei paesi baltici e un’analisi comparata delle prospettive future dei migranti provenienti dall’Ucraina.
- Integrazione: il nuovo Ministero per l’Educazione e l’Integrazione sta dirigendo delle ricerche per valutare quali siano i valori e le norme sociali nelle comunità immigrate in Svezia e monitorare il cambiamento
Allo stesso modo, l’Istituto di Statistica svilupperà un ‘barometro per l’integrazione’ per misurare le differenze di opportunità e condizioni di vita tra persone nate in Svezia o di origine straniera.
ITALIA
- Integrazione: L’Organizzazione Italiana per i Datori di Lavoro nel Settore Turistico ha firmato, nello scorso mese di giugno un accordo per l’assunzione e la formazione di persone rifugiate ; questo settore è tra i principali settori economici nel paese e il suo mercato del lavoro è fortemente in crescita.
- Impiego: Il programma “Welcome. Working for Refugee Integration” per l’integrazione lavorativa sostenuto dall’agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) ha contribuito all’assunzione di 16200 rifugiati in Italia. Il 62% delle imprese dichiara che una delle motivazioni dietro all’assunzione era l’impegno civico. Il consiglio per i diritti umani dell’ONU ha pubblicato un report sulle condizioni socioeconomiche dei rifugiati, in collaborazione con ISTAT, ed è stata la prima analisi quantitativa su tale tema in Italia.
Nel Servizio Pubblico, invece, è stato riaperto un bando di assunzione per dipendenti pubblici anche a persone di altre nazionalità.
- Livello locale: il ministero degli interni ha lanciato un nuovo programma di formazione (LGNet Forma) per l’integrazione. Il target è quello di sviluppare la capacità di accoglienza delle municipalità. Un progetto da segnalare è anche “Innovative” implementato a Torino con l’obiettivo di un’integrazione a lungo termine attraverso il lavoro autonomo. (LGNet Forma sito web)
SPAGNA
- Integrazione: il terzo Plan de Acción de Lucha Contra los Delitos de Odio 2025-2028 gioca un ruolo cruciale. La popolazione immigrata in Spagna rappresenta il 15% del totale e tra gli incidenti più denunciati continuano ad esserci i delitti d’odio. Il piano mira a rafforzare la protezione e la prevenzione a livello istituzionale.
Lo studio REPCHANCE analizza la rappresentanza di persone immigrate nelle istituzione e nella politica spagnola. Le conclusioni sono state che l’inclusione nella politica è molto limitata, solo il 2% dei rappresentati della camera bassa ha origine straniera immigrata. Questa percentuale non è aumentata molto da quella che era nel 1990 (1%) a fronte di un notevole aumento della popolazione immigrata.
- Impiego: la Confederazione per lo Sviluppo delle Aree Rurali ha dimostrato l’importanza delle tecniche di formazione dei lavoratori e di sensibilizzazione dei datori di lavoro per migliorare le dinamiche lavorative e la rendita. (Link al progetto”miradas diversas”)
POLONIA
- Integrazione: è stato promosso un Programma di Scuola Accogliente, per promuovere un libero accesso all’educazione attraverso la presenza di assistenti interculturali, un sostegno psicologico per il benessere della comunità scolastica e il rafforzamento delle competenze degli insegnanti nella gestione di alunni stranieri.
- Impiego: la Polonia ha recentemente adottato una nuova legge che rappresenta il primo atto a regolamentare l’impiego delle persone migranti. L’obiettivo è quello di proteggere dalle violazioni e abusi legali, e promuovere l’integrazione.
Un’analisi del UNHRC ha, inoltre, dimostrato che il 2.7% del PIL è prodotto dalle persone arrivate dall’Ucraina. Per loro è stato possibile iniziare fin da subito l’attività lavorativa poiché non necessitano di alcun permesso lavorativo. Non si sono registrati effetti negativi sul mercato del lavoro polacco.
- Opinione pubblica: il Centro di Ricerca sull’Opinione Pubblica ha condotto uno studio per valutare come le persone polacche valutassero le politiche di integrazione. La maggioranza dimostra una preferenza per una politica di assimilazione, che punta all’apprendimento della lingua e l’inclusione nella cultura. Un numero ridotto predilige invece un approccio di moderato multiculturalismo, mentre la maggior parte sostiene che, come requisiti per la richiesta della cittadinanza ci debbano essere una fedina penale pulita e che la persona dimostri un buon livello di conoscenza della lingua. (Link all’indagine)
- Per saperne di più: immigration and discrimination in France, Integration initiatives in Lithuania, Integration in Sweden, Migrants integration in Italy, Hate crime and migrant inclusion Spain, Integration policy Poland











