UE, prima che la candela si spenga

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Inventata a metà del secolo scorso, la Comunità europea perseguiva l’obiettivo di ricostruire un’Europa ridotta in macerie dalla guerra e consolidare la pace per prevenire futuri conflitti.
Fu una missione in gran parte riuscita, grazie anche a una congiuntura economica sviluppatasi dentro un Occidente promotore di una cultura multilaterale che favorì benessere e convivenza pacifica.

Molte cose sono cambiate da allora: i conflitti sono tornati a crescere nel mondo, un decennio di grave crisi economica ha colpito l’Europa, crescenti movimenti nazional-populisti ne hanno eroso la coesione, il tutto aggravato dal logoramento in corso della cultura multilaterale con il ritorno di dazi e frontiere.

È stata per l’Europa una ventata di freddo che oggi rischia di spegnere una luce di pace in un mondo di guerre. Sembra ormai la luce debole di una candela quella dell’Europa che invoca il dialogo in Medioriente e in Libia, ma in questi giorni bui resta una luce ancora importante, fedele ai valori originari della straordinaria avventura del progetto europeo.

Una luce da proteggere, ma che non basta più. Perché “non è perfezionando all’infinito la candela che si è inventata l’elettricità”: il momento è venuto, ed è adesso, di inventare un nuovo progetto europeo capace di difendere pace e democrazia, dotato di una autonoma politica estera e di sicurezza, che non deleghi ad avventurieri della politica internazionale la gestione dei conflitti.

Bisogna farlo adesso, prima che la candela della pace europea si spenga.

2 COMMENTI

  1. Hai pienamente ragione Franco, il problema è che l’Europa è (o forse è sempre stata nonostante le nostre illusioni) una europa degli Stati che a causa delle derive di cui parli hanno traiettorie centrifughe. Quale leader ha la forza ed il coraggio di trasformare la candela in una lampadina alimentata da una rete elettrica?

    • Grazie Carlo dell’osservazione del tutto condivisibile. Siamo arrivati al punto che, al momento, una speranza di svolta per l’UE è affidata alla pressione di attori esterni come nel caso dell’irruzione in Medioriente di Trump o delle “invasioni di campo” di Putin ed Erdogan nel Mediterraneo. Speriamo in questi “paradossali” nuovi padri rifondatori…
      F.C.

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