Pubblicato il nuovo rapporto Ue sulle politiche per l’infanzia e la famiglia

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È stato pubblicato il 13 agosto scorso dalla Piattaforma Europea per gli investimenti sull’infanzia (EPIC) IL Rapporto annuale in cui vengono analizzati i principali cambiamenti intercorsi nelle politiche degli Stati UE per la famiglia e perla prima infanzia.

Nell’introduzione del Rapporto, gli Autori sottolineano l’importanza dell’approvazione del “Pilastro dei diritti sociali” che «definisce un nuovo quadro legislativo e di azione politica» per affrontare le nuove sfide poste dalle politiche per l’infanzia e per la famiglia.

Altrettanto rilevante per il cambiamento di approccio è l’azione preparatoria per la costruzione di una “garanzia infanzia” (sul modello di “Garanzia Giovani” finalizzata alla tutela dei gruppi più vulnerabili e al contrasto della povertà infantile.

Gli autori sottolineano, infine la centralità della raccomandazione Investing in Children. Breaking the cycle of disadvantage 

Il Rapporto contiene approfondimenti tematici sui sussidi per la cura dell’infanzia, sulle azioni specifiche per la protezione di bambini che vivono in famiglie di migranti o di rifugiati, sulle politiche dei congedi parentali, sul sostegno alla maternità e sulla deistituzionalizzazione della cura dell’infanzia.

Molti Stati membri hanno aumentato le risorse disponibili per i servizi di cura della prima infanzia ed educazione (Early Childhood Education and Care – ECEC) ma persistono disparità in termini di accessibilità dei servizi e qualità degli stessi che vanno colmate al più presto anche per adempiere meglio ad altre priorità UE, soprattutto in tema di inclusione sociale.

In tema di inclusione di minori stranieri (migranti, rifugiati e richiedenti asilo), gli Autori del Rapporto sottolineano la sempre crescente diffusione di iniziative che adottano un «approccio olistico» non disgiungendo, cioè, gli aspetti della cura dell’infanzia da quelli dell’inclusione sociale, della cura della salute e del sostegno abitativo.

Per quanto riguarda i congedi parentali e di maternità, il Rapporto contiene dati relativi alle azioni intraprese dagli Stati membri nella direzione della flessibilità e della più equilibrata gestione delle responsabilità familiari, in particolare con l’estensione della durata e l’aumento del sostegno finanziario dei congedi di paternità. Molta strada è ancora da fare per il benessere di entrambi i genitori.

Infine, anche in tema di diversificazione dei servizi per l’infanzia è stata fatta molta strada e si sono affermati molti servizi che, uscendo dai processi meramente istituzionali, implementano i principi del Welfare di Comunità: su questo punto gli autori del Rapporto sollecitano non solo l’intensificazione delle attività ma anche una specifica attenzione alla valutazione degli interventi.

Per approfondire: il comunicato

 

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