Le città e le regioni europee stabiliscono le priorità del 2019 nei settori dell’ambiente, dell’energia e del clima.

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In una discussione, tenutasi lo scorso 29 gennaio presso il Comitato delle Regioni, i governi locali e regionali si sono mostrati risoluti nel fare pressione sugli Stati membri, al fine di  incrementare le ambizioni europee sul clima, di stabilire obiettivi credibili per la riduzione della povertà energetica (di cui alcune zone d’Europa soffrono ancora oggi) e di includere maggiormente le città e le regioni europee all’interno delle strategie climatiche ed energetiche decise a livello europeo. Tali obiettivi devono essere realizzati entro la fine del 2019.

La Commissione per l’Ambiente, il Cambiamento climatico e l’Energia del Comitato delle Regioni ha così adottato il suo programma di lavoro per l’anno 2019. I lavori, che l’Unione Europea si prepara a portare avanti su questi temi, sono ispirati sia dagli  accordi di Parigi sul clima (Cop24), sia dall’agenda dello Sviluppo Sostenibile per il 2030, sottoscritta all’interno delle Nazioni Unite da più di 150 leader internazionali.

Sotto la guida di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia,i membri della Commissione hanno avuto uno scambio di vedute sulla strategia del clima per il 2050, presentata dalla Commissione europea nel mese di novembre del 2018. Questo è stato il suo commento ai  lavori intrapresi in tale sessione: “la strategia per il 205 è il tentativo europeo più ambizioso per riconquistare il suo peso politico in un contesto in cui serie tensioni emergono all’interno delle nostre società. Invertire il cambiamento climatico globale non è una sfida che si può vincere sul piano delle municipalità, delle regioni, o degli Stati membri, ma anzi richiede una forte cooperazione internazionale. L’obiettivo finale è quello di individuare quali attività eeliminare gradualmente e quali invece hanno bisogno di ulteriori investimenti.”

Una delle nuove priorità è certamente rappresentata dalla lotta contro la povertà energetica in Europa: per esempio, ad oggi, 57 milioni di persone non possono permettersi un sistema di riscaldamento adeguato, mentre 52 milioni devono affrontare ritardi nel pagamento delle bollette energetiche. Sono stati anche discussi i risultati della Cop24 e l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

Per ulteriori informazioni: il comunicato del CdR

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