Il Comitato delle regioni esprime la propria posizione sul futuro dell’UE

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«Le città e le regioni sono una componente fondamentale della base democratica dell’UE sulla quale dobbiamo ricostruire l’Europa», ha affermato Karl-Heinz Lambertz

In vista dell’approvazione dell’Agenda strategica dell’UE per il periodo 2019-2024, il Comitato europeo delle regioni ha pubblicato un documento intitolato “Lavorare insieme per avvicinare l’UE ai cittadini”, nel quale ha espresso il proprio punto di vista in merito al futuro dell’Europa. Convinto che gli Stati membri debbano cambiare radicalmente il modo di operare dell’Unione, il Comitato sostiene che tutte le decisioni e le politiche dell’UE debbano essere radicate sul territorio, in modo da rafforzare la democrazia e riconquistare la fiducia dei cittadini e delle cittadine.

Karl-Heinz Lambertz, presidente del Comitato delle regioni, ha dichiarato che «è tempo di cambiare rotta e produrre risultati: in un’epoca di ascesa del populismo e di crescita dell’euroscetticismo, non è più possibile continuare ad agire come di consueto. L’UE deve infatti diventare più visibile, più efficace e reattiva alle esigenze dei cittadini modificando il suo modo di operare, e ciò significa responsabilizzare e coinvolgere il milione di rappresentanti politici locali e regionali eletti nei diversi Stati membri dell’Unione Europea. Le città e le regioni sono una componente fondamentale della base democratica dell’UE sulla quale dobbiamo ricostruire l’Europa».

Per raggiungere questo obiettivo, i principî da seguire sono tre:

  • modificare il processo decisionale dell’Unione Europea, coinvolgendo gli enti regionali e locali in tutte le fasi del ciclo legislativo;
  • coinvolgere tutti i livelli di governo (europeo, nazionale, regionale e locale) attraverso un maggior decentramento e una più efficiente ripartizione dei poteri;
  • instaurare un sistema permanente di dialoghi e consultazioni con i cittadini e le cittadine che vada a integrare la struttura decisionale dell’Unione Europea.

Al fine di radicare le politiche europee sul territorio, il Comitato delle regioni ritiene che si debba:

  • fare degli obiettivi di sviluppo sostenibile la strategia di sviluppo globale dell’Unione Europea per tutti i livelli di governo;
  • sviluppare una politica europea di coesione che, dotata di risorse finanziare adeguate, possa intervenire sulla dimensione sociale dell’UE e andare a colmare il divario territoriale tra i centri urbani e le zone rurali;
  • coinvolgere tutti i livelli di governo in dibattiti sul clima e sull’energia nell’obiettivo di pervenire a un’Europa climaticamente neutra;
  • promuovere la ricerca, l’innovazione e la trasformazione digitale attraverso politiche che abbiano un forte legame con le regioni;
  • garantire finanziamenti adeguati all’iniziativa “Città e regioni per l’integrazione” e migliorare la capacità amministrativa delle autorità pubbliche a livello locale e regionale anche nei paesi terzi.

Al fine di permettere che le regioni e le città dispongano dello spazio di manovra necessario per consolidare il potenziale di crescita dell’Europa, il Comitato delle regioni ha, infine, chiesto che il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE venga adottato il più velocemente possibile e che quest’ultimo sia innalzato all’1,3% del reddito nazionale lordo dell’Unione Europea a 27.

Per approfondire: il comunicato del Comitato delle regioni

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