Gentiloni: la volpe nel pollaio UE?

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Che l’ex-presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, possa essere considerato una vecchia volpe rispetto al serraglio dei giovani lupi emergenti della politica nostrana può essere considerato un complimento. Di altro sapore la voce fatta circolare dagli ambienti rigoristi del nord d’Europa a proposito di Gentiloni, nuovo Commissario UE agli affari economici, come la classica volpe introdotta imprudentemente nel pollaio europeo.

C’è un misto di vero e di verosimile in questa pesante insinuazione: abbastanza vero che l’Unione di oggi sia in parte un pollaio litigioso, verosimile che il mestiere e l’esperienza di Gentiloni possa mettervi un po’ d’ordine, con l’astuzia della volpe. Intelligenza ed astuzia che consisterà nel ricordarsi di essere percepito prima come italiano che come responsabile di un importante ruolo europeo: una provenienza nazionale sospetta per l’esercizio di controllore dei conti pubblici di 27 Paesi, compresa la sua Italia.

Da chiedersi se non sia stato messo in quel posto dalla volpina Ursula proprio per sorvegliare più da vicino il Belpaese e le sue tradizionali disinvolture finanziarie, sotto lo sguardo arcigno del vice-presidente mastino Valdis Dombrovskis, custode dell’euro e dei sui vincoli.
Merita sicuramente la volpe Gentiloni il tradizionale “in bocca al lupo”, con l’augurio che per salvarsi dal pollaio non finisca in trappola.

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